Libere Risonanze: settembre 2009

29 settembre, 2009

Popolo contro

Oggi, tanto per cambiare, litigio di Franceschini con il partito: Franceschini tuona"Il segratario del partito sono IO!" mentre il cordinatore della mozione Bersani afferma "I 2/3 del partito non stanno con Dario".
E giù legnate per le poltrone!
Lo dicevo, io: non sanno fare nemmeno opposizione, figuriamoci governare! Questi non riescono a vincere nemmeno alle primarie, sta a vedere che eleggono Berlusconi...

Ciò che vorrei invece portare alla Vostra attenzione quest'oggi è la reazione alla notizia di moltissimi lettori di sinistra che, poveracci, frustrati e mazziati s'infuriano con il partito. Troverete qui il link ad un articolo del Carlino corredato dai commenti dei lettori ma se non avete voglia di cliccarci su vi riporto i titoli più in auge ed alcune carinerie di elettori sinistri ossequiosamente dedicate ai loro leaders:

  • Povero centro sinistra e povera italia consegnata a Berlusconi da una classe dirigente ottusa e incapace.
  • Se questa è la sinistra!
  • Da far cadere le braccia!!!
  • Figuriamoci
  • Franceschini ulula alla luna
  • PD un partito di sinistra?
  • Abbiamo sempre votato per voi, nonostante tutte le schifezze che avete fatto: perché ci riservate questo trattamento?
  • Comanda chi si sveglia prima al mattino!
  • L'urlatore
  • Solo politicanti non classe dirigente
  • Non c'é limite
  • E' un vero peccato non avere una classe dirigente
  • Non è possibile!
  • Tempi troppo lunghi
  • Sveglia!
  • Il Partito Democratico ha le ore contate
  • Il nobel a Penati
  • Pd=partito dissolto
  • Attaccamento alla poltrona?
  • Mamma mia!
  • Solo il silenzio
  • Eccoli alla fine dimostrano di essere alla frutta
  • La trombatocrazia
  • Chicchirichì
  • Nulla è chiaro
  • No Comment
  • L'armata Brancaleone
  • etc......
Ecco, questa è la prima pagina e mezza di commenti dei sinistri rivolti alla loro dirigenza (ve ne sono 5 poi al Carlino hanno dovuto chiudere i commenti). Se guardate il link scoprirete che ho selezionato poco tra i titoli e tra gli interventi, saltandone solo qualcuno di appoggio incondizionato. In conclusione, praticamente questi titoli sono quasi un continuum e ciò significa che l'elettorato di sinistra è incazzato come una biscia a cui abbiano pesato la coda. Il già esiguo elettorato del PD, facendo le debite proporzioni, è incazzato più o meno all'80% con il suo partito. Mi sa che per i nostri avversari ciò significherà in futuro l'ennesimo tracollo, un nuovo notevole decremento dei voti, litigi ancora più comareggianti, polverizzazioni incontrollate e l'acquisto di molti farmaci antiulcera.

Ora, poiché noi crediamo che la salute di tutti vada preservata (anche quella dei sinistri) direi loro che sebbene momentaneamente io mi freghi le mani, goda come un pazzo e muoia dalle risate, essi un pò mi fanno pena. Forse non è neanche colpa loro, forse la loro rabbia deriva proprio dal non aver nessun leader che possa portare avanti le loro istanze, per quanto esse mi facciano orrore. Chissà.
Forse avendo un leader bravo, intelligente e competente anche l'elettorato dell'attuale minoranza potrebbe reagire al governo di centrodestra in maniera più sobria e meno forsennata.

Il problema però è: con certe idee nella testa e con schemi mentali antidiluviani, può un uomo di sinistra essere bravo, intelligente e competente? Ai posteri sinistri (se non saranno già tutti estinti) l'ardua sentenza...

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Parla al nemico perché capisca l'amico

Quando si vuole far capire qualcosa ad una persona senza offenderla, un metodo intelligente e collaudato è quello di parlare "per interposta persona".

Generalmente il discorso diretto è più coraggioso e preferibile ma in certi casi ha uno svantaggio: può essere subito ribaltato a vostro sfavore perché l'interlocutore, che un secondo prima voleva farvi capire una cosa con abile equilibrismo, può benissimo girare la frittata e dire "Ma che cavolo avevi capito? Io non volevo dire questo, mi stai offendendo!" lasciandovi a bocca aperta e senza argomenti come stupidi ed ingombranti fessi.

Un esempio? Mi capitò che due ragazze molto carine ventilarono con allusioni il fatto di voler venire a letto con me in cambio di denaro. Ebbene, se io avessi reagito dicendo "guardate che a letto con voi a pagamento io non ci vengo" ci gioco il collo che sarebbero montate su tutte le furie dicendomi "Chi noi? Ma che ca.... credi, che siamo delle puttane?". Dio solo sa quante sceneggiate tra la gente avrebbero fatto e quanti improperi io avrei preso, magari anche una denuncia.
Invece, abilmente, glissai con la seguente frase: "Io proprio non capisco certi imbecilli, vanno a puttane pagando quando invece vi sono belle donne come voi in giro da conquistare!".
Ebbene, il loro sorriso svanì, una guardò l'orologio e si dileguò subito e l'altra perse la sua verve, poi annoiata mi disse che si era dimenticata di un appuntamento e se ne andò dopo qualche minuto.

Ebbene, ciò che ha fatto Berlusconi alla festa del PDL è proprio questo: parlare per interposta persona.
Nella fattispecie Berlusconi ha chiarito: "La sinistra vuole dare il voto agli immigrati. Quella della sinistra è una strategia subdola per farsi votare" e poi ha rincarato la dose: "Nessuno riuscirà a dividerci dalla Lega".

Allego Link.

Ad un osservatore poco attento od ad un sinistro (che non ha dimestichezza con l'intelletto) quello di Berlusconi poteva sembrare effettivamente un attacco alla sinistra. In realtà quelle frasi erano dirette ad un omino che ben conosciamo tutti, che ha tradito il PDL, che presenzia a molti dibattiti sinistri, che si fa lodare dall'opposizione e che ora parla più da dilibertiano piuttosto che non da uomo di destra.

Quell'omino ormai rovinato nell'immagine e nella credibilità, però, non solo non sarà mai più in grado di asurgere alla carica di Berlusconi ma non riuscirà nemmeno a scalfire un frammento del PDL proprio perché di omino si tratta e l'elettorato della destra gli omini li lascia alle altre coalizioni. E' capitato così con un certo democristiano fissato col grande centro che vivacchia in parlamento e capita ora con l'omino suddetto.

Berlusconi, d'altra parte, l'ha detto chiaramente: il voto agli immigrati è una subdola follìa. Capito "Finistra"?

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28 settembre, 2009

Deutschland Über Stalin


Comunque sia, siamo più a destra noi italiani (e forse una parte di merito è proprio della sinistra nostrana che sembra fare di tutto per inimicarsi i cittadini).

Scritto ciò, è importantissimo analizzare come sull'Europa soffi un bel vento di destra, un vento che non potrà che fare molto bene alla nostra Europa, finora così assente, così assurdamente suicida e così invisa alle popolazioni che la popolano.

Un'Europa giustamente percepita come incredibilmente distante dai problemi della gente, per non dire perniciosa, quando con i suoi demenziali diktat costringe i suoi cittadini ad accettare sacrifici senza mai dare garanzie né sicurezze.

Ha rivinto la Merkel, un capo di stato saggio ed intelligente. Che sia donna od uomo non importa, importa che abbia il carisma e l'acume per governare. Merkel, quindi, come la fantastica Thatcher, la più grande statista che l'epoca moderna, insieme a Reagan, abbia mai annoverato. Tra i grandi, però, metterei anche il nostro Berlusconi: grazie ad egli la sinistra è stata cacciata al confino e messa in un angolino dagli italiani, basti vedere quanto livore i sinistri gli riversino addosso ogni giorno.
Forse Berlusconi non sarà il capo di una nazione potente come gli States ma la sua parte per il nostro paese, che, ricordiamolo, è comunque nel G8, l'ha fatta tutta.

Ebbene, la Merkel ora avrà finalmente la strada libera, magari non come in Italia dove la sinistra è stata punita a pedate dagli italiani che le hanno riservato percentuali molecolari, però da adesso anche in Germania liberali e cristianodemocratici potranno finalmente operare buone scelte di politica estera ed interna senza dover continuamente annacquarle a causa della parte socialista, che finora ha svolto un ruolo di vero ricatto nella Grosse Koalition.

I tedeschi hanno capito benissimo che con un'ammucchiata di partiti di natura e pensiero opposti non si sarebbe andati da nessuna parte. C'era in sostanza da scegliere tra affidare la Germania nelle mani della sinistra od in quelle della destra, perché la Koalition aveva fallito. Ha vinto la destra, pur registrando un calo dei consensi della CDU ampiamente prevedibile a causa della crisi e della sfiducia diffusa sull'andamento economico del paese. Tale calo, però, è stato ampiamente compensato dai liberali, che sono letteralmente decollati ed hanno regalato la vittoria alla coalizione della Merkel. A sinistra, invece, una debacle totale in stile italico.

L'SPD è collassato ai suoi minimi storici (23,5%, -11% rispetto alle precedenti politiche) e, ciò che è più grave, parte dell'elettorato dell'SPD è confluito nelle file dei verdi e dei comunisti, creando un "effetto Italia" di frammentazione a grani grossi a sinistra, un pò come Di Pietro e Casini hanno fatto con il PD attirandone i voti.

E così, pur con grosse differenze politiche, la Germania si appresta ad essere nei rapporti di forze molto simile all'Italia. Contando che in Italia comunisti e verdi non valgono più nulla (e questo fa onore ai nostri cittadini che vengono sempre visti come ignoranti ma che invece ci vedono lungo più dei tedeschi) il Bundestag vedrà due partiti al governo di cui uno di maggioranza relativa (come in Italia) e, ripetiamo, pur con grosse differenze politiche perché Casini non è di sinistra ma è ondivago, all'opposizione tre partiti di sinistra (come tre partiti stanno all'opposizione in Italia - Di Pietro, il PD e l'UDC).

Un'ultima nota di colore: quanto scommettete che stamattina i giornali italiani di sinistra titoleranno "Vince la Merkel, ma grande vittoria elettorale della sinistra in Portogallo!"?

Si accettano scommesse: tra il dito e la Luna i sinistri non vedono che il dito. Che poi, tra parentesi, si ritrovano ben ficcato in un certo posto ad ogni elezione.

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12 settembre, 2009

Sotto la presidenza, niente

Facciamo un esempio così ci capiamo:

il vostro idraulico, il vostro elettricista, il vostro muratore ed il vostro piastrellista vengono da voi per riparare un tubo, cambiare un filo elettrico, fare un buco nel muro e cambiare una piastrella rotta. Ad un certo punto, mentre stanno trafficando, vi chiamano e vi dicono:

1) L'idraulico: "guardi che non mi piacciono i suoi sanitari, non sono in stile con la casa e questo non mi garba".
2) L'elettricista: "questi fili elettrici sono tutti da cambiare anche se non hanno niente perché a casa mia si cambiano ogni anno".
3) Il muratore: "la disposizione delle stanze è orribile, ora voglio tirare su due muri in modo da dividere in due sia la camera la letto sia il soggiorno".
4) il piastrellista: "i suoi pavimenti fanno schifo, a me non piace il cotto, li voglio vedere di gres porcellanato".

Ed insieme vi dicono: "dovete subito fare ciò che abbiamo detto noi, immediatamente e poche storie. Mettiamo la cosa ai voti".

Mettiamo che siate così pazzi da dar loro retta, perché avevate stabilito che chi viene in casa vostra a lavorare ha diritto di esprimere un parere vincolante. Si vota, voi siete in tre e loro in quattro e loro hanno la maggioranza. Oppure in teoria sareste quattro contro quattro (voi ed i vostri due figli) ma vostra figlia è innamorata dell'idraulico e vota con lui contro di voi (la sinistra, la Chiesa). Siete costretti a cambiare i sanitari, l'impianto elettrico, a tirar su i muri e a mettere le piastrelle solo perché avevate introdotto una regola idiota.

I quattro artigiani la prossima volta entreranno nuovamente a casa vostra e pretenderanno di rivoluzionarvi ancora la casa, così voi spendete e loro guadagnano. Alla fine della fiera voi non sarete più padroni in casa vostra.

Ho fatto questo esempio per farvi capire quanto l'idea di Fini di dare il voto a chi lavora qui (non a chi è già cittadino e che già vota) sia demenziale e pericolosa. I lavoratori stranieri vengono qui A LAVORARE ma NON SONO ITALIANI, così come gli artigiani dell'esempio non fanno parte della vostra famiglia. NON HANNO e NON DEVONO avere diritto di veto e di scelta su come noi gestiamo il nostro paese: l'idraulico, l'elettricista, il muratore ed il piastrellista si devono limitare ad eseguire il lavoro ad essi commissionato senza metter bocca nelle scelte di una famiglia che non è la loro.

Invece Fini, Casini e la sinistra ci vengono a dire che chiunque venga a lavorare qui deve avere diritti esattamente come un italiano: la cosa è sconvolgente.
Il buonismo, d'altra parte, conduce ad una spirale molto ma molto perniciosa non solo perché sparge di borotalco il culo dei malintezionati ma perché confonde i diritti UMANI con quelli COSTITUZIONALI. Le due cose sono ben diverse.

Insomma, Fini confonde il rispetto per l'immigrato non italiano che viene a lavorare ed a cui si garantiscono i diritti umani ed anche molti diritti legali (contributi e quant'altro) con una peculiarità che è sempre stata e deve restare degli italiani, ovvero quella dei diritti costituzionali in materia di voto.

Certo che un Presidente della Camera che confonde questi due concetti mi fa riflettere e rabbrividire: ma chi diavolo abbiamo messo a capo dell'aula dei deputati?

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10 settembre, 2009

Michele mica tanto Placido

Esce il nuovo film di Michele Placido presentato la festival di Venezia, film che ovviamente non andrò a vedere nemmeno se minacciato con un Kalashnikov alla tempia (ed al quale farò avversa propaganda) per quattro validi motivi:

Primo, il film narra il '68. Non so come viene presentato il '68 in questo film e francamente non mi interessa, ma il '68 fu uno dei peggiori disastri italiani del dopoguerra. I sessantottini parlavano di giustizia ma spaccavano le vetrine, distruggevano i negozi (come i noglobal odierni, nulla è cambiato), pretendevano il 6 politico minacciando i professori ed inneggiavano al comunismo, esempio perfetto più che dell'uguaglianza nella "giustizia", dell'uguaglianza tra i "giustiziati".
Il sessantotto ha prodotto una massa di ignoranti, sfaccendati, cannaioli e rifiuti della società come mai in passato si è visto in Italia, cosa di cui ora, essendo molti di essi diventati professionisti grazie ad una scorciatoia politica, paghiamo le conseguenze.

Secondo: non mi piace l'incoerenza di Placido. Alla domanda più che legittima ed assolutamente pertinente della giornalista spagnola che gli chiedeva come mai ce l'avesse tanto con Berlusconi ma poi si facesse produrre i film proprio da Medusa, l'attore, punto sul vivo, ha incominciato a sbraitare che in Italia se si vuole far produrre qualcosa bisogna passare per le forche caudine di Berlusconi. La cosa però non sposta di una virgola il problema: se uno ha un ideale da difendere lo deve difendere anche se gli costa del proprio ed a qualunque costo. Se le cose stessero come afferma Placido (e non è così perché vi sono altri distributori - vedi RAI - solo che chissà, magari gli offrivano condizioni peggiori) , egli potrebbe farsi produrre e distribuire il film da una società estera oppure, per coerenza, rinunciare al suo lavoro di attore.

Mi spiego: io sono di centrodestra. Se domani venisse da me D'Alema a propormi di lavorare per la segreteria di partito con tanto di lauto stipendio, io rifiuterei sdegnosamente anche se fossi dispccupato perché non si può fare dell'idealismo ad intermittenza e perché la coerenza non è un valore relativo ma un valore assoluto, nel bene e nel male.

Personalmente dò poco credito ad attori, cabarettisti e cantanti che trattano un argomento o si allineano ad una certa posizione politica e poi si comportano esattamente all'opposto di quanto dichiarano pubblicamente. Vi sono cantanti che parlano di storie di povertà sperticandosi in canzonette e poi guadagnano come nababbi, possiedono ville, girano in SUV e possiedono yacht, salvo poi andare ai festival dell'Unità ad abbaiare contro il capitalismo che uccide l'essere umano.

Terzo: non mi è piaciuta la reazione di Placido perché non era il caso di incazzarsi. Bastava parlare tranquillamente e respingere al mittente le accuse, poi ognuno si sarebbe fatta la sua opinione.

Quarto: alla fine della sfuriata, Placido ha chiosato con una confusa storia degli americani ed inglesi (come se fossero la stessa cosa, mah, dovrebbero spiegargli che ormai la guerra d'indipendenza è passata da due secoli e mezzo) che farebbero la guerra al mondo e che poi producono i film dove essi figurano come i buoni.

Ebbene, Placido (il quale tra l'altro ha confuso la nazionalità della giornalista che era spagnola e non inglese, poteva almeno informarsi) invece di lanciar strali contro gli americani e gli inglesi, quando parla di loro dovrebbe ringraziarli profondamente e levarsi il cappello, perché se ora lui è un ricco attore e può permettersi di dire ciò che gli salta in bocca è perché proprio gli americani e gli inglesi nel '43 hanno liberato il nostro paese dal giogo nazifascista venendo a morire qui. Avrei tanto voluto vedere Placido tenere una simile conferenza nel periodo del fascismo...ed avrei voluto che qualche giornalista inglese od un americano presente a quella conferenza lo avesse aggredito come ha fatto lui con la giornalista spagnola.

Inoltre il Sig. Placido dovrebbe capire che nessun popolo è esente da errori e da guerre sbagliate: Placido è italiano e gli italiani s'imbarcarono come molti altri popoli, a loro tempo, in una bella guerra di aggressione. E allora come la mettiamo? Con una differenza, però: che noi le guerre le abbiamo combattute per esportare una dittatura, mentre gli americani per sessant'anni ci hanno protetto dalle dittature.

E su questo c'é poco da incazzarsi, semmai bisognerebbe ringraziare umilmente.

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08 settembre, 2009

La Fine di Fini

Una volta Fini era di centrodestra, incarnava i valori e le idee dei partiti che vogliono salvare l'Italia dall'invasione dei clandestini e degli extracomunitari in passato concessa e favorita dai partiti di sinistra.

Fini parlava lo stesso nostro linguaggio e nel PDL era considerato il successore naturale di Berlusconi, anche perché riuscì a sdoganare una gran parte del vecchio MSI portandolo al governo nel dopo Fiuggi e plasmandolo secondo un assetto più moderno e realistico, in modo di affrontare con più incisività i controversi temi della politica. Poi la svolta: Fini viene eletto Presidente della Camera e si scatena. In peggio.

Il tarlo di Fini è sempre lo stesso: inciucio con la sinistra e soprattutto la folle idea di concedere il voto amministrativo agli stranieri.

La proposta di Fini è però innanzitutto tecnicamente irrealizzabile, visto che la costituzione recita che "sono elettori tutti i cittadini italiani aventi diritto", legando così il diritto di poter esprimere il voto alla cittadinanza e NON alla residenza. D'altra parte un voto concesso ad un semplice residente sarebbe profondamente ingiusto, visto che se a causa del suo voto il residente od il lavoratore straniero creasse una condizione di sofferenza potrebbe benissimo andarsene dall'Italia, cambiando così in toto la sua situazione fiscale, contributiva, sociale, giudiziaria e lavorativa. Il voto espresso dagli stranieri, però, condannerebbe invece gli italiani, costretti a rimanere in loco (essendo tali) ed in più accollandosi le scelte degli "immigrati emigranti".

Un esempio su tutti: cosa accadrebbe se alle elezioni regionali si presentasse un partito islamico che promulgasse leggi in sintonia con il credo musulmano? Accadrebbe che uno straniero potrebbe benissimo abbandonare l'Italia se tali leggi gli fossero sgradite, mentre gli italiani sarebbero costretti a sorbirsi il prezzo di tale scelta. La cosa è, a dir poco, profondamente irritante per non dire umiliante.

Ma c'é di più: concedendo il voto agli stranieri si importerebbe in Italia una sorta di scontro sociale già tristemente presente in altri paesi ed a noi estraneo: cosa accadrebbe se alle elezioni si creassero due formazioni politiche, una ad esempio ebraica ed una islamica? Cosa accadrebbe se tali partiti diventassero l'ago della bilancia e ricattassero i partiti tradizionali, concedendo il loro appoggio in cambio di una radicale trasformazione della nostra società? E come reagirebbe il partito che si rivelasse minoranza? Appurato che già tra partiti italiani si verifica uno scontro durissimo praticamente su ogni questione, non credete che la creazione e l'immissione nel circuito politico di partiti di altra natura (religiosa o laica) non farebbe altro che moltiplicare la confusione ed il caos politico italiano?

Forse a questo Fini non pensa: lui crede nella politica del "volemose bene", una politica sempliciotta e pericolosamente di sinistra, che giustifica le porte aperte e la concessione di tutti i diritti possibili a chiunque, che sacrifica sull'altare di un'apparente tranquillità sociale i diritti extra di chi, italiano di nascita, onestamente già fatica a sbarcare il lunario ed ha diritto di scegliersi il futuro che vuole non potendo scappare dalla sua nazionalità.

La gente questo lo sa ed è per tale motivo che il governo rimane a percentuali di consenso stellari, mentre Fini, ormai caduto in disgrazia non solo nel PDL ma anche tra gli elettori del centrodestra, si accanisce come la sinistra a riproporre un mantra politico nettamente bocciato dagli italiani.

Una scelta che gli è costata il partito, la credibilità e la fiducia della gente.

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07 settembre, 2009

Diritto d'informazione, rovescio d'informazione

In questi tempi, ovvero da quando il governo di centrodestra è salito al potere per legittima scelta degli italiani, si odono sempre più frequenti latrati da parte dei giornalisti su una presunta "dittatura mediatica" che, nell'immaginario dell'opposizione e di annessa parte del clero, costituirebbe il prodromo ad una specie di dittatura effettiva eternamente incombente.

Ebbene, chiariamo una cosa: i giornalisti non hanno diritti particolari rispetto ad un qualunque cittadino e non sono, né devono essere messi nella posizione di poter eludere od evadere le vigenti leggi sulla privacy, sul buon nome della persone e sulle loro attività private.

Un giornalista può criticare anche aspramente l'operato di una persona, compreso il Presidente del Consiglio, ma il tutto deve essere allineato ad un'importante regola: una persona non dev'essere fatta oggetto di linciaggio mediatico senza alcuna prova.

Il caso Berlusconi è emblematico: nonostante tutte le smentite da parte di Noemi, del suo fidanzato, dei genitori, dei cuochi e del personale invitato alla festa, è bastato un "papi" per marchiare d'infamia lui e, cosa ancora più grave, una ragazza di 18 anni che non aveva altra colpa che essere stata figlia di una famiglia da anni amica del Presidente del Consiglio.
Ed i giornali, come avvoltoi, hanno insistito su questa storia creata ad arte e senza nessuna prova fino alle elezioni, poi magicamente tutto si è sgonfiato.

Ora, questo atteggiamento rivela due peculiarità di certa stampa: primo, l'uso di queste farloccate per puri fini elettorali (altrimenti il gossip sarebbe continuato anche dopo le elezioni). Da questo si desume che molti giornali siano schierati (ed è una garanzia di libertà che nessuno può e deve togliere loro). Però poi non mi si venga a dire che in Italia c'é la dittatura.
Secondo, che ai giornalisti è consentito muoversi in una sorta di zona franca di impunità e che essi possono dire od inventarsi qualunque fregnaccia, anche una che infanghi il nome della loro preda scandalizzandosi quando la vittima in seguito presenta il conto.

Ora, siccome nessuno ha dimostrato che il Presidente del Consiglio abbia avuto rapporti con una minorenne e comunque anche se questo fosse vero ciò non costituirebbe reato nel caso in cui la minorenne fosse consenziente, da tale vicenda si arguisce quanto tutte le polemiche su Berlusconi pedofilo siano palesemente assurde e quanta ragione abbia perciò Berlusconi di rivalersi a posteriori sulle testate e sui giornalisti che ne hanno sbriciolato l'immagine non politica ma personale, divulgando le stesse balle anche al di fuori dei nostri confini nazionali.

Se porto la macchina da un meccanico e quando esco dall'officina dico a tutti che il meccanico a mio parere lavora male e non mi ha soddisfatto non vìolo alcun diritto e non commetto alcun reato. Se però vado a dire che il meccanico non solo lavora male ma è un pedofilo e se la fa con i bambini di cinque anni (senza portar prove) poi devo aspettarmi una sacrosanta querela.
Ebbene, perché un giornalista dovrebbe avere diritti diversi dai mei?

Differente è invece il caso di Boffo: Feltri non ha immaginato né costruito prove di nessun genere ma ha pubblicato un documento del casellario giudiziario in cui Boffo sarebbe stato condannato per un reato patteggiato con tanto di risarcimento danni.
Feltri ha insomma pubblicato qualcosa di reale, infatti Boffo non ha potuto che difendersi alla meglio e scagliarsi contro "la stampa scorretta". Che cosa ci sia di scorretto in questa vicenda, però, non lo vedo, visto che la condanna appare in tutto e per tutto provata.
Quindi, o il documento pubblicato da Feltri è un falso (ed allora è diritto di Boffo di rivalersi contro Il Giornale ed il suo direttore) oppure Boffo è stato trovato con le mani nella marmellata mentre faceva il predicozzo al premier auspicando "maggiore sobrietà".

In ogni caso, se Boffo fosse davvero pulito ed il documento pietra dello scandalo fosse un falso sarebbe un colpo da maestro per Boffo rilasciare tutte le carte del processo e renderlo pubblico con tanto di rivalsa nelle opportune sedi giudiziarie contro i suoi detrattori.
E per Feltri non ci sarebbe scampo.

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02 settembre, 2009

Contrattacco!

Adoro la nuova strategìa di Berlusconi: un uomo che passa all'attacco invece di subire passivamente calunnie e scandali inventati di sana pianta.

Mi piace da morire questo Berlusconi combattivo: ultimamente, devo ammetterlo, era sembrato un pò appannato essendo stato fatto oggetto di attacchi menzogneri da ogni dove. Era un uomo costretto a rincorere le balle messe in giro dai suoi nemici della carta stampata e dalla sinistra per smentire affannosamente le illazioni.

Ora Berlusconi è passato al contrattacco, ed i cannoni finalmente tuonano con forza: il premier ha già messo in riga un'Europa impicciona ed ipercritica nei confronti dei nostri diritti di sicurezza.

Ora Berlusconi presenta il conto ai giornali che, credendo di poter scrivere tutto il gossip che salta loro in mente forti di una sorta di impunità mediatica, lo hanno massacrato ed infangato.

Ebbene, Repubblica e l'Unità verranno portati in tribunale dal premier, con sommo gaudio mio e di tutti coloro che assistevano ad una sorta di esecuzione sommaria da troppo tempo.

Si vedrà come andrà a finire ma ciò che più conta è la reazione dura e decisa del Presidente del Consiglio, il quale ha abbandonato il mite e bonario "volemosse bene" ed ha impugnato l'ascia di guerra.

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01 settembre, 2009

A muso duro!

Ora basta, ci siamo stancati.

Finalmente il Governo della Repubblica Italiana di cui VADO FIERO risponde a muso duro alle blasfeme ed ingiuste critiche di cui un'Europa perniciosa e traditrice si fa portavoce ogni volta che l'Italia respinge clandestini diretti illegalmente sul suo territorio.

L'articolo è chiaro:
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/09/01/225462-berlusconi_alza_voce.shtml

Berlusconi alza la voce e, forte dell'appoggio della stragrande maggioranza dei cittadini, avverte l'Europa: se non smetterete di far sì che i commissari europei latrino come cani sciolti ogni volta che il nostro paese riporta i clandestini da dove sono venuti, l'Italia bloccherà DI FATTO il Consiglio Europeo.

Mai avrei sperato in una presa di posizione tanto netta e forte, neppure da parte di Berlusconi che, come noto, cerca spesso l'accomodamento anziché lo scontro frontale.
E devo dire che questo nuovo ruolo del Presidente del Consiglio mi piace assai. Berlusconi ha dato ascolto alla gente, alle lamentele, alle richieste perfettamente motivate e circostanziate che il popolo italiano gli porge insistentemente.

Ma ciò che mi fa ancora più piacere è il vedere che il nostro paese, dopo anni di imposizioni, di ricatti e di umiliazioni da parte dell'Europa a danno dei nostri cittadini, ha finalmente alzato la testa ed ha preso non la pistola ma il cannone.

Un'Europa che chiede solo sacrifici e che non dà nulla quando un popolo si trova in difficoltà è un'istituzione inutile, costosa e per quel popolo, dannosa.

Dopo anni ed anni di inchini da parte di un Prodi che si genufletteva ridacchiando bonariamente nei confronti di Francia e Germania e che ha costretto Berlusconi a piegarsi a Gheddafi per risolvere il problema sbarchi, l'Europa, prima corresponsabile della difficile situazione creata dai numerosi clandestini in circolazione nel nostro paese, per mezzo dei suoi commissari si permette anche il lusso e la sfacciataggine di criticare il nostro operato.

Insomma, dopo averci lasciati soli ci condanna perché a mali estremi dobbiamo opporre estremi rimedi e perché non intendiamo diventare il ricettacolo dei delinquenti di tutto il mondo.

Così è stato finora, a causa a primi ministri senza colonna vertebrale ed ad una sinistra debosciata che vorrebbe svendere la sicurezza degli italiani pur di contrastare il governo.

Ma ora la barzelletta-Italia è finita. E' tempo di iniziare la guerra.

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