Libere Risonanze: novembre 2006

28 novembre, 2006

Poligamia, legge ad hoc per i musulmani

Siamo a posto: oggi ho sentito per il telegiornale un'altra notizia incredibile. Il viscido governo italiano si accinge a presentare in parlamento un disegno di legge sulla poligamia. In pratica a tutti i musulmani sarebbe concessa la possibilità di prendere in moglie due o più donne, alla faccia dei poveri imbecilli "infedeli" per i quali la poligamia rimarrebbe vietata. In aggiunta, il tutto verrebbe promulgato con un bliz legislativo pianificato in pochi giorni, per non dare all'opposizione il tempo di organizzarsi.

Personalmente sono contrarissimo alla poligamia. Le nostre radici culturali e la nostra società da questa pratica non avrebbero che da perdere, per non parlare dell'immoralità intrinseca in seno ad un simile costume.

I problemi che si porrebbero se una legge pro-poligamica fosse approvata sarebbero enormi, primo tra tutti quello della legalità specifica: la legge in Italia dovrebbe essere uguale per tutti e tutti dovrebbero essere tenuti a rispettarla. A parte, ovviamente, i musulmani a cui dà fastidio perfino il crocifisso.

Scuole islamiche non ufficiali, poligamia, macellazione con rito musulmano in Italia sono vietate. Ma per i musulmani si chiude un occhio, per paura o per cercare un dialogo impossibile con un sordo che da sempre punta la pistola alla tempia dell'occidente. Invece di bastonare con forza coloro che infrangono la legge ed irrigidirsi su posizioni sacrosante, questa maggioranza cerca di promulgare norme non solo moralmente inaccettabili ma anche costutuzionalmente illegali.

Alla maggioranza non interessano la sorti del paese: concedere la poligamìa ai musulmani significa poter concedere anche la cittadinanza italiana a più immigrati (e quindi alle loro proli), assicurandosi così ciò che essi amano di più: i voti. Che l'Italia poi vada a rotoli chissenefrega, tanto Prodi & Co vivono in case lussuosissime, hanno i conti correnti pieni, possiedono l'autista e la scorta personale, il tutto a nostre spese. In altre parole vivono un'Italia di nicchia, fatta di privilegi e di laidi giochini.

Concedere la poligamìa ai musulmani dà il giusto esempio della capitolazione di questo paese, giunto ormai al punto di non ritorno, in cui ai valori si sostituisce la convenienza ed al rispetto reciproco l'unilateralismo islamico.

Le carceri sono piene di extracomunitari ma si fa finta di non vedere, oddio, se ci arrabbiamo siamo razzisti ! Siamo in mano ad un governo che ha annullato tutte le sentenze della magistratura tirando fuori la feccia dalle carceri, che ha aperto la porta ai terroristi, che ha spremuto gli italiani come limoni, che ha concesso di colpo a 350.000 clandestini di rimanere a bivaccare nel nostro paese (inevitabilmente nelle case degli italiani che quando si difendono vanno dritti filati in galera) e che ora si appresta ad islamizzare la nostra nazione, mentre in Turchia il nostro Papa è trattato a suole in faccia ed i nostri cristiani sono costretti a vivere come carbonari.

Il tutto mentre agli italiani si fa sputare sangue per poter ottenere un divorzio o perfino per poter adottare un bambino con un atto d'amore.

La società non va verso il baratro morale perché è suo destino andarci, né frana per colpa del capitalismo, del popolo, dell'economia o di altre fesserie simili: la nostra società va a ramengo perché chi attualmente ci governa ce la fa andare, con l'avvallo di personaggi come Caruso eletti parlamentari e di chi urla 10, 100, 1000 Nassirya.

L'Italia è già in pieno collasso, ed allora, perso per perso auspichiamo almeno la depenalizzazione riservata ai musulmani del reato di lapidazione: almeno potremmo porre un freno all'immigrazione sperando che su dieci mogli sei o sette mettano le corna al loro marito.

16 novembre, 2006

Il Manifesto:al governo ci spennano poi chiedono l'elemosina

Come già ho avuto il piacere di ricordare nel mio post del 23 giugno 2006, Il Manifesto, dopo pochi mesi dalla sottoscrizione lanciata per la sua sopravvivenza è già alla ricerca di nuovi fondi.

Vista la capacità in termini di programmazione economica di coloro che il giornale sostiene non c'é da meravigliarsi, né ci si deve stupire del fatto che molti lettori di sinistra anziché sottoscrivere abbonamenti o donare denaro al suddetto giornale ne farebbero volentieri un falò (se non altro per scaldarsi dai rigori dell'inverno, considerate le bollette del gas a cui costoro ci hanno costretti dopo l'ostracismo nei confronti delle centrali nucleari).

Ciò che invece ci stupisce è l'incredibile faccia tosta di chi, al governo, fa a pezzi l'Italia, ci riempie di tasse e balzelli, manovra per espropriare gli immobili agli italiani, prosciuga pensioni e stipendi, distrugge industrie e commercio e chiede come se nulla fosse altri soldi agli italiani piangendo elemosina perché il proprio giornale sta per chiudere.

Il motivo della crisi per Il Manifesto sta proprio in questo: prima della manovra economica gli italiani, sordi ai nostri avvertimenti, accecati dall'odio per Berlusconi ed indotti da una propaganda sinistra da campo di sterminio hanno dato il loro voto alla sinistra per la creazione del Politburo attualmente al governo. Ora che si sono accorti di quanto "l'Italia della pace sociale" fosse una balla inventata da Prodi & Co per poter instaurare il REGIME, si scatenano contro tutti i partiti ed i simboli di partito di coloro che attualmente infestano le istituzioni. Il Manifesto è uno di questi simboli: chi volete che spenda soldi per una testata che appoggia chi sta al governo aguzzino degli italiani ?

Il Manifesto scrive che la precedente sottoscrizione ha fruttato oltre 1.700.000 €. Scommettiamo che stavolta gli italiani terranno in tasca quei soldi per pagare le tasse che il loro stesso Soviet ci ha imposto ?

08 novembre, 2006

Dead Beast Walking

Lo aspettavamo con ansia: finalmente al macellaio iracheno Saddam Hussein è stata comminata la pena capitale, per la precisione l'impiccagione, che nel mondo arabo viene riservata alla peggiore feccia dei delinquenti comuni. Una sentenza giusta ed appropriata, comminata da un libero tribunale in cui tutte le etnie sono rappresentate, eletto e formatosi in seguito a libere elezioni in un libero (anche se drammaticamente pericoloso ed ancora instabile) paese democratico appena nato. Coloro che affermano che il tribunale in questione è pilotato dagli yankees sbaglia di grosso: se gli statunitensi avessero voluto Saddam morto lo avrebbero freddato sul posto e senza processo come fecero i partigiani comunisti con Mussolini od i romeni con Ceausescu. D'altra parte qualunque tribunale chiamato a giudicare Saddam sarebbe stato criticato da qualcuno: un processo all'Aia sarebbe stato percepito come un processo dell'occidente contro un povero arabo (e quello sì avrebbe potuto alimentare odio). Un processo condotto dalle Nazioni Unite sarebbe stato commentato dai soliti bifolchi comunisti come pilotato dagli statunitensi (chissà perché l'ONU diviene una marionetta degli USA quando l'organizzazione prende una decisione a favore degli Stati Uniti e poi ritorna ad essere il baluardo antiamenticano per eccellenza quando li critica). Un processo condotto in un paese terzo non si può fare perché nessun paese potrà mai prendersi una simile responsabilità ed in un paese dittatoriale Saddam non può essere giudicato perché in tali paesi la giustizia non esiste o peggio, si rischia che il dittatore di turno gli permetta di fuggire. Pertanto l'unica nazione abilitata a giudicare Saddam è proprio l'Iraq.
D'altra parte le ingiurie nei confronti degli "statunitensi manipolatori del processo" sono ridicole: che senso avrebbe avuto consegnare Saddam alle autorità irachene ? Viste le tesi dei complottisti i quali pensano che l'attentato dell'11 settembre sia tutto una bufala organizzata dalla C.I.A., mi sorprenderebbe assai che gli U.S.A. non avessero le capacità di organizzare una finta sparizione o costruire un filmato falso ad hoc sulla morte di un uomo trovato solo e per di più in una buca in mezzo al deserto. Se gli Stati Uniti fossero stati così bravi da ingannare il mondo trentacinque anni fa con la storia dell'allunaggio di Armstrong (e con le tecnologìe obsolete a disposizione allora) c'é da chiedersi come mai non abbiano inventato una storia deviante da propinare in sostituzione della verità, ovvero del plotone di esecuzione sul posto. In fondo oggi c'é chi vede Elvis spuntare anche dallo scarico del cesso o chi afferma che nell'area 52 sono conservati gli omini verdi !
Invece no. Gli statunitensi hanno voluto rispettare la giustizia irachena, hanno consegnato Saddam nelle mani del popolo d'Iraq con il rischio di vedersi "scappare" il dittatore in caso di eventuale assoluzione e di alimentare tensioni tra le etnie. Il motivo poi che l'assoluzione non sia sentenza possibile è da ricercarsi nelle malefatte di Saddam, non nel comportamento degli statunitensi. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, è stata proprio al decisione di non ucciderlo subito a creare problemi interni all'Iraq. L'aver finora potuto percepire l'influenza di un dittatore ancora vivo ha rappresentato per le milizie e per i fiancheggiatori di Saddam un motivo per combattere ed una tentazione di restaurazione.
Il problema dunque mi sembra piuttosto lineare ed il contrappasso enormemente giustificato. Sorprende solo l'atteggiamento statunitense nella vicenda, semmai garantista anziché giustizialista.
Ciò che invece che mi sta sullo stomaco è la solita nauseabonda realpolitik dell'Europa che vorrebbe vedergli salva la vita, la stessa debosciata e schifosa Europa, ipocritamente buonista, che non sa prendere decisioni per via del proprio interesse di bottega, la viscida Europa che inciucia con i terroristi e con i suoi nemici. Essere europeo è davvero una vergogna, sempre di più mi sento in imbarazzo e quando guardo il mio passaporto lo straccerei. Se Saddam non verrà condannato alla pena capitale la colpa sarà anche del mio paese e delle sue infami istituzioni, a questo punto complici di Saddam per le intenzionali stragi da egli perpetrate.
Condannare Saddam sarebbe un errore, si dice, perché scoppierebbe una guerra tra le etnìe: e la responsabilità personale dove la mettiamo ? Sembra di assistere ai dibattiti nei tribunali in cui l'imputato viene scarcerato per l'impossibilità di reiterare il fatto, come quel criminale che ammazzò la moglie e poi venne liberato perché "non poteva più ripetere il crimine". Una buffonata vera e propria; ed alla giustizia nei confronti delle famiglie delle vittime chi ci pensa ?
In ultima analisi consentitemi una breve nota: come già ampiamente sapete, sulla questione della pena di morte sono favorevolissimo. Sono favorevole alla pena di morte SOLO se essa sia comminata a delinquenti per i quali non vi sia ALCUN DUBBIO di responsabilità.
Ebbene, per il caso Saddam non sono per nulla felice di assistere ad una semplice pena di morte: l'impiccagione è una morte troppo dolce, troppo improvvisa, troppo clemente per i crimini di quest'uomo.
"Dead man walking" si dice negli Stati Uniti: a parte i forti dubbi sull'appellativo "man" - meglio sostituirlo con "beast" - io ritengo che sarebbe bene far passare per un paio di mesi a questo animale lo stesso trattamento che egli ha riservato alle sue vittime, ovvero la scossa elettrica, le mutilazioni, il taglio delle dita, l'esplosione delle orbite mediante arroventamento di una sbarra di ferro, la rottura delle rotule ed il taglio della lingua. Solo allora Saddam sarebbe pronto per il patibolo, magari non all'impiccagione ma alla sedia elettrica che è ben più lenta e dolorosa.

01 novembre, 2006

Maschere e burqa: i delinquenti ringraziano...

Le mie parole erano quasi una profezia e come sempre accade, stavolta e senza alcun compiacimento, la profezia si avvera.

Bari, notte di Halloween del 31 Ottobre - 1 Novembre 2006. Al pub Joyce di corso Sonnino un uomo di 41 anni, il Signor Michele Lopez titolare del locale in questione si prepara ad una faticosa notte di lavoro per guadagnarsi da vivere: è una notte di festa e di gioco, i bambini, angeli candidi e meravigliosi, sono tutti in strada a suonare alle porte per racimolare un pò di dolciumi. Gli adulti sono anch'essi, chi più chi meno, a spasso per una festa che seppur pagana e non appartenente alla nostra tradizione, viene adottata da molti come un secondo carnevale. Il clima è quello della tranquilla baldoria. Il Sig.Lopez, alla cassa, scherza e ride con gli avventori che, da quanto si può capire dai giornali, sono in parte mascherati. Improvvisamente entra un delinquente che, nell'indifferenza comune, indossa una maschera da teschio (ironico, eh ?) e si avvicina al Sig.Michele minacciandolo con una pistola se egli non avesse consegnato l'incasso della serata. Il Sig.Michele pensa ad uno scherzo e si mette dapprima a scherzare, poi cerca di fermare il rapinatore che si fa sempre più intraprendente grazie alla sua identità celata. Il rapinatore spara un colpo di pistola in pieno petto del povero Sig.Lopez, freddandolo all'istante e scappa fuori dal locale. Il Sig.Lopez muore sul colpo. Fortunatamente la Polizia indipendentemente dalla maschera ferma ed incastra N.A, un pregiudicato di 43 anni che confessa. La terribile storia di una festa che è diventata tragedia finisce qui, con il Sig.Michele esanime per la sola colpa di possedere un locale ed il delinquente N.A. che tra qualche anno ed un pò d'indulti uscirà dal carcere grazie a qualche politico e giudice compiacente.

Ho raccontato questa brutta storia per due motivi: il primo, come voi tutti sapete, per richiamarvi ancora una volta alla necessità della pena di morte. La pena di morte eliminerebbe qualunque problema proprio perché eliminerebbe il pregiudicato N.A. che, proprio per via del fatto di essere pregiudicato recidivo nuoce gravemente alla società. A questo punto, però, la semplice pena di morte non mi sta bene.

Quello che occorrerebbe è che lo stato assumesse un boia con il compito di sparare nella colonna vertebrale di siffati delinquenti a livello delle vertebre C (del collo) in modo da paralizzarli e ridurli su di un letto a pisciarsi addosso per tutta la vita o finché non muoiono.

Ovviamente tutta l'assistenza dovrebbe essere a pagamento ed a carico del condannato e quando insorgesse l'impossibilità di pagare, come contrappasso vedrei bene il suo abbandono finché morte non spraggiunga.

Per un bastardo assassino ha pagato un onesto cittadino e la sua famiglia. Questo non mi sta bene per nulla.

La seconda considerazione che s'impone sta nel fatto che, come ho scritto all'inizio, le mie profezie si sono avverate. Il fatto di girare mascherati o come gli islamici vorrebbero, con il velo integrale/semi-integrale sul capo dev'essere rigidamente vietato, sia essa un'usanza religiosa o pagana. Di questi tempi nessuno, né a Carnevale, né ad Halloween, né in qualunque altra ricorrenza e per nessuna ragione tranne quando si è in moto deve poter occultare il viso in pubblico. Mi spiace per le tradizionali mascherate di Venezia, per i bimbi che giocano allegri per strada ma purtroppo per colpa dei criminali e dei terroristi le norme di sicurezza devono travalicare quelli che sono gli svaghi od i credo personali. Se si vuole una festa in maschera la si faccia in privato. Se si vuole il burqa lo si porti nelle moschee. In strada no.