Libere Risonanze: luglio 2008

31 luglio, 2008

Smanie di concordia

In questi tempi di radicali decisioni politiche e sociali si nota che il governo agisce con decisione al fine di sanare i danni fatti dalle sinistre e da quasi 60 anni di lassismi. L'opposizione, per contro, fa l'opposizione, ovvero cerca di mettere i bastoni tra le ruote dell'esecutivo.

Fin qui nulla di nuovo.

E' però davvero buffo l'atteggiamento della sinistra e del Presidente della Repubblica per un continuo appellarsi al "rapporto civile e costruttivo" tra i due schieramenti: una richiesta velleitaria e risibile, specialmente se si analizza il comportamento dell'opposizione.

Si era partiti con grandi e roboanti speranze dei soliti illusi: tra gli ambienti dell'estrema destra e dell'estrema sinistra si diceva che il centrodestra ed il centrosinistra avrebbero inciuciato come una coppia che si odia ma che deve fingere di andare d'accordo per il bene dei figli.

Estrema destra ed estrema sinistra preparavano le loro armi, pronte a puntare il dito accusatore su quello che definivano un patto scellerato.

Più volte io mi ero speso per rassicurare che non sarebbe stato così, non perché non mi augurassi che le riforme non si facessero ma perché il concetto di "riforma" in seno alla sinistra è sempre stato storicamente opposto e speculare a quello della destra. Poiché nessuno dei due schieramenti ha minimamente (e giustamente) in mente di cedere alle posizioni avverse, la sintesi è facilmente prevedibile: lo scontro a tutto campo.

Così i nostri detrattori, quelli che profetizzavano un bacio giudaico tra Berlusconi e Veltroni hanno come al solito preso un abbaglio ed ora rimangono spiazzati, perché mentre in quel caso avrebbero potuto contare sull'elettorato "duro e puro" schierato chiaramente dalla loro parte, in questa situazione invece lo devono condividere con chi si oppone allo schieramento avversario ed in più ha qualche chance di vittoria elettorale.

Insomma, perché mai si dovrebbe votare La Destra o Rifondazione quando si può scegliere tra Berlusconi o Veltroni che hanno lo stesso atteggiamento di vicendevole contrasto duro e netto, con in più la possibilità di aggiudicarsi le elezioni e quindi andare al potere?

Quanto alle lagnanze della sinistra rispetto a ciò che fa il governo posso capirne il tatticismo, ovvero l'opposizione selvaggia su qualunque argomento e legge promulgata ma non capisco il continuo piagnucolìo sulle riforme condivise, a meno che anche questa non sia una tattica disperata per apparire vittime anziché sabotatori.

Non passa giorno in cui Veltroni non si lamenti dell'occasione perduta, del fatto che il governo non stia a sentire le ragioni della minoranza.
Il governo fa né più e né meno di quel che deve fare, governa con il placet dell'elettorato e quindi promulga le leggi che ritiene più idonee per l'Italia ma anche per la tranquillità di azione per l'intera durata della legislatura.
Se poi la ricetta dell'esecutivo non piace alle sinistre questo è ininfluente, perché se la maggioranza dovesse promulgare le norme che piacciono alla minoranza si avrebbe un caso unico di minoranza che governa e di maggioranza che si oppone, con buona pace dei ministri in carica ed a tutto vantaggio dei ministri ombra i quali si troverebbero a decidere del futuro di chi non li ha votati.

Questo ultimi, come già spiegato nel mio articolo del 16 aprile 2008, sono solamente il malcelato desiderio di sentirsi nuovamente al comando di qualcosa: la realtà è però ben diversa dai sogni, perché nell'attuale status istituzionale tali cariche non contano nulla, essendo nel diritto del governo regolarmente eletto di comandare e non in quello dell'opposizione, né di Veltroni e nemmeno dei giudici.

Pertanto, come spiegavo inizialmente, questo innaturale accordo tra le parti è inutile ed improduttivo. L'opposizione se ne dovrà stare volente o nolente per cinque anni buonina nella sua cuccia come un cane bastonato e la maggioranza avrà il timone. Certo all'opposizione è consentito abbaiare ma se fossi in Veltroni, Di Pietro e Mantovano starei molto attento a non gridare troppo forte perché il ricordo di ciò che ha combinato la sinistra al governo in due anni non si cancellerà tanto facilmente dalla testa degli italiani.

A maggior ragione, anche allo stato attuale l'opposizione sta latrando in maniera assolutamente controproducente per se stessa: il 90% del paese vuole allontanare i clandestini e che fanno i sinistri? Continuano pervicacemente a difendere la loro politica di integrazione. Il governo ha abbattuto l'ICI e come agisce la sinistra? Lo contesta. Il governo salva Alitalia ma Veltroni afferma che si doveva svendere ad Air France. Il governo cerca di arginare lo strapotere dei giudici che, impuniti, scarcerano delinquenti ed assassini curandosi solo del premier, mentre invece a sinistra li difende a spada tratta. Il governo cerca di migliorare la situazione energetica italiana grazie alle centrali nucleari e la sinistra oppone il veto. Il governo mette mano alla pubblica amministrazione cercando risparmiare i fiumi di denaro che quotidianamente siamo costretti a buttare nel water a causa di inefficienze, sprechi e lazzaronaggini e l'opposizione mette i bastoni tra le ruote.
E si viene a parlare di accordo?

Questi sono solo alcuni esempi di quanto la sinistra si lagni per il mancato raggiungimento di un punto d'incontro che non può esistere, essendo la natura stessa dell'assetto sia istituzionale che sociale e civile tra le parti nettamente antitetico e disgiunto.

In poche parole, chissenefrega del dialogo.

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29 luglio, 2008

I "No Dal Molin" centrati e neutralizzati!

Oggi, 29 Luglio 2008 la IV sezione del Consiglio di Stato ha accolto l'appello presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal ministero della Difesa contro l'ordinanza del 18 giugno scorso emanata dal Tar del Veneto nella quale si sentenziava la sospensione dei lavori di allargamento della base U.S.A. "Dal Molin" di Vicenza.

Le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato sono da ricercarsi nel fatto che l'autorizzazione "è un atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo, secondo un tradizionale principio sancito dall'art. 31 del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato. Tale insindacabilità riguarda non solo il contenuto dell'atto ma anche, a maggior ragione, la sua forma, propria dell'ordinamento nel quale l'atto si è formato".

In secondo luogo il Consiglio di Stato ha decretato che la realizzazione della base "s'inquadra nella procedura appositamente prevista per le attività a finanziamento diretto statunitense (secondo quanto previsto dall'accordo bilaterale Italia - Stati Uniti d'America del 20 ottobre 1954) la cui realizzazione è demandata ad una apposita Commissione mista costruzioni (CMC), costituita nell'ambito della Direzione Generale dei Lavori e del Demanio del Ministero della Difesa".

Inoltre tale realizzazione s'inquadra nelle regole esposte dal Memorandum del 1995 secondo le quali i finanziamenti erogati dagli Stati Uniti per l'ammodernamento e l'ampliamente delle proprie strutture prevalgono sulla disciplina giuridica italiana ed europea in materia di procedure per le commesse pubbliche.
Quanto all'ipotesi di eventuali danni ambientali, il Consiglio di Stato ha sentenziato che essi sono del tutto inesistenti perché la nuova area dell'aeroporto sorgerà su una zona già occupata da un precedente aeroporto e che quindi l'area in questione non subirà alcuna variazione di destinazione d'uso.

In questa sentenza sono davvero felice di ritrovare una magistratura saggia e ben equilibrata.
E così finalmente i noglobal, i comunisti e i pacifinti sono serviti!
Se gli statunitensi ne avranno bisogno potranno finalmente utilizzare la loro base al massimo della sua efficienza e sono onorato che questo accada.

Nonostante tempi bui in cui forze oscure vorrebbero gettare l'Italia in pasto ai terroristi ed ai criminali, è bello constatare quanto il nostro paese sia al fianco dei suoi indissolubili amici.

Ancora un grazie agli Stati Uniti ed ai suoi alleati della II Guerra Mondiale per averci prima liberato dal giogo fascista e poi preservati da quella feccia di dittatura chiamata comunismo.

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L'invasione degli ultraclandestini

Oggi si è avuta la netta prova di che razza di nefandezza sia la sinistra: a Napoli, in seguito al rogo di un edificio occupato abusivamente, gli occupanti clandestini (gli stessi che con ogni probabilità lo hanno causato) hanno dovuto sgomberare e si sono insediati nella cattedrale, occupandola a sua volta.

La polizia è intervenuta per farli spostare ma gli abusivi (tutti africani ed extracomunitari) hanno prima resistito alle nostre forze dell'ordine, poi hanno reagito, aggredendole. Ovviamente a sostenere i clandestini vi erano noglobal e comunisti.

In seguito, gli immigrati si sono detti "disposti a trovare una soluzione purché non venissero identificati", dettando di fatto le loro condizioni. Delirante è poi stato il commento dell'assessore di Rifondazione Comunista Giulio Riccio, che ha dichiarato: "Gli immigrati, che oggi hanno occupato pacificamente il Duomo per chiedere di avere, per un loro diritto, un alloggio dignitoso, sono stati aggrediti e selvaggiamente pestati dalla polizia all'interno della cattedrale. Ad essere testimoni del pestaggio, oltre ai passanti, vi sono anche i giornalisti. Questi fatti verranno confermati dai referti medici. Vanno subito individuati e puniti i responsabili".

Sì, signori, avete capito bene, non c'é bisogno che vi strofiniate gli occhi: i clandestini avrebbero occupato "PACIFICAMENTE" il Duomo e vogliono un alloggio "PER DIRITTO".
Evito di commentare perché certi personaggi politici mi fanno andare in bestia.

Ebbene, il sindaco Jervolino, altro buon personaggio (vogliamo ricordare i rifiuti?) invece di firmare un'ordinanza di cacciata immediata dall'Italia a pedate nel sedere ha trovato la brillante soluzione: udite udite, agli immigrati irregolari verrà messa a disposizione una dimora a Scampìa, ovviamente dopo averla sistemata a dovere. Chissà come ne saranno entusiasti gli abitanti a cui si aggiunge anche dalla beffa che il tutto sarà a spese del comune, ovvero dei cittadini napoletani.
E poi c'é chi ha il coraggio di affermare che i comuni, poveracci, senza l'ICI non tirano avanti...

A questo punto mi chiedo quando in Italia inizierà a dilagare il nazismo, perché è un dato di fatto che continuando di questo passo prima o poi esso prenderà il sopravvento a valanga: i giustizieri delle molotov sono il primo segno di questa esasperazione.

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28 luglio, 2008

Appesi e due misure

Di tutte le "tradizioni" in voga in Iran (minacce nucleari, lapidazioni, soppressione della dignità delle donne, collusione con il terrorismo, pena di morte contro i dissidenti e via scrivendo) ve n'é una che approvo e condivido incondizionatamente: la pena di morte contro i delinquenti.

Ieri il cappio si è stretto attorno al collo di 29 individui riconosciuti colpevoli di spaccio, rapine e stupri. Tutti insieme a penzolare appassionatamente, insomma. Devo dire che per la prima volta ho ammirato la determinazione degli Ayatollah.

"Faremo dell'Iran il posto più pericoloso in cui commettere reati" ha dichiarato il procuratore di Teheran Said Mortazavi. Semplicemente splendido per brevità ed efficacia.

Peccato che i "reati" per cui è prevista la pena di morte siano anche l'apostasia, l'adulterio, l'opposizione al regime: questa iniqua e folle applicazione delle pene sporca la giustezza della condanna capitale, che comunque in questo caso è stata assolutamente ben commisurata essendo stati, gli imputati, tutti stupratori, trafficanti e spacciatori di droga.

Terrei però a sottolineare altri due aspetti: la famosa "moratoria" di Prodi all'O.N.U. sulla sospensione delle pene capitali che durante il governo mortadella assunse toni trionfalistici e roboanti, è valsa come carta straccia.

Ciò significa (come se ci fosse bisogno di ulteriori dimostrazioni) che l'O.N.U. non serve a nulla se non ad ingrassare con banchetti diplomatici inetti o nullafacenti e, parimenti, che anche il precedente l'esecutivo non è mai contato nulla.

La seconda considerazione su cui desidero focalizzare l'attenzione è che proprio gli amici persiani della sinistra difesi sempre a spada tratta contro l'Occidente barbaro ed incivile hanno violato le regole che con tanta smania Prodi ha cercato di imporre.

I casi allora sono due: o la sinistra si affida con fiduciosa coglioneria ad un organismo internazionale inutile facendo la figura del babbeo oppure ha provato a farci fessi annunciando vittorie "di civiltà" che poi alla luce dei fatti non sono state applicate da nessuno.

La terza ipotesi (che è la più realistica) è che siano vere entrambe le prime due.

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26 luglio, 2008

Clandestini, in che mondo vive il PD?

PD Trek, ultima frontiera: vi narriamo i viaggi dell'astronave PDPRISE, capitanata da Veltroni alla ricerca di nuove civiltà e nuovi mondi da scoprire, fino ad arrivare ad un grado di incompetenza al quale nessun politico era giunto prima.

Ieri il governo ha esteso lo stato d'emergenza-clandestini riguardante finora solo tre regioni italiane a tutto il territorio nazionale. I clandestini arrivano in troppi e le strutture di contenimento scoppiano, per cui occorre ampliare i centri di permanenza e magari, se finalmente si svegliasse, farsi dare una mano dall'Europa.

Quella italiana è una vera catastrofe percepita da più del 90% della popolazione come una minaccia incombente e continua. Quasi tutti gli italiani non ne possono più non solo di ambulanti e questuanti ma soprattutto di rapinatori, terroristi, stupratori, spacciatori, protettori ed ubriachi al volante che falciano la gente per la strada come birilli. Siamo arrivati al punto che le nostre città sono in mano a costoro e guai ribellarsi perché si è bersagliati dalla malavita d'importazione: né possiamo esporre simboli sacri e profani della nostra cultura o esercitare il diritto d'espressione con qualche vignetta perché tutto ciò urta la sensibilità degli immigrati musulmani, i quali nei loro paesi impiccano e lapidano chi è di fede diversa. Dobbiamo pagare loro cure mediche, la casa, il diritto allo studio e spesso viene loro assegnata una corsia preferenziale per un lavoro. Perfino in galera, li dobbiamo mantenere.

La ribellione della cittadinanza italiana è sintomatica: a Genova si è fatto un referendum contro la costruzione della moschea ed in un solo giorno si sono raccolte 1600 firme [vedi articolo qui].

La sinistra in due anni ha raso al suolo ogni barriera contro questo afflusso selvaggio, incoraggiando invece l'ingresso degli stranieri sul suolo italiano. Alcuni fortunatamente regolarizzati vivono tra noi onestamente e sono ovviamente i benvenuti. Molti invece arrivano come cani sciolti, usano il foglio di via alla stregua della carta igienica e imperversano indisturbati nella penisola commettendo reati su reati, mentre magistrati ignavi e pilateschi li mandano fuori di galera dopo pochi giorni dal loro arresto.

In una situazione come questa l'emergenza nazionale è non solo dovuta ma ovvia: siamo arrivati al punto di rottura e tra la gente inizia a serpeggiare il razzismo, che è l'effetto di una causa ben più grave, ovvero la mancanza di regole durissime in tema d'immigrazione e di solida repressione contro chi delinque.

Mentre oltre il 90% degli italiani non ne può più ed inizia a chiedere il pugno di ferro ad un governo finalmente decisionista ed interventista, arriva da un lontano pianeta di una lontana galassia un gruppo di Visitors che scende sul suolo nazionale e, meravigliato, a bocca aperta si interroga sul perché di tali provvedimenti come se un malato di tumore si chiedesse infastidito e contrariato perché i medici avessero deciso di operarlo alla svelta.

E' l'apoteosi dell'incredibile stupidità umana, che come sempre fa capo ad una ben precisa area politica.

In parlamento durante l'interrogazione sull'emergenza verrà spiegato ai rappresentanti della sinistra che in tutti questi anni di viaggio tra i pianeti (compreso i due in cui erano al governo ma nei quali in realtà erano assenti) si sono persi i fatti salienti che avvenivano sulla Terra e che anche i gatti conoscono: auspichiamo che magari qualcuno regali loro un'enciclopedia del '900 perché non si sono nemmeno accorti che Breznev è morto ed è caduto il muro di Berlino, visto che ancora sostengono con convinzione un'ideologia ammuffita e fallita che non esiste più nel mondo reale.

Teletrasportali, Scotty, il più possibile lontano da qui e magari nei paesi dei clandestini che tanto amano.

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22 luglio, 2008

Karadzic, la bestia di Sebrenica

Radovan Karadzic, il macellaio serbo bosniaco che insieme a Mladic ed a Milosevic fece massacrare come bestie centinaia di migliaia di innocenti e fece stuprare donne e bambini è stato acciuffato dalle forze di sicurezza serbe.

Karadzic si nascondeva sotto il falso nome di Dragan Dabic e grazie ad una fisionomia alterata da una folta barba bianca. Faceva il medico, Karazidc, come se nulla fosse.

Ne danno il triste annuncio i comunisti, che criminalmente lo sostennero per tutta la campagna di Bosnia e che ancora oggi negano le responsabilità evidentissime da imputare alla triade dell'orrore: ma si sa, la difesa dei comunisti va tutta e sempre a favore del delinquenti.

La restante parte del mondo civile, invece, dovrà sorbirsi un processo italian-style fatto di distinguo, di eccezioni, di non ricordo e di discolpe, mentre le prove stanno nelle fosse comuni e nella pulizia etnica perpetrata con arroganza, ferocia e bestialità.

Lo so, io sono un incivile e scusatemi, ma in questi frangenti mi compiaccio di esserlo: sono un unno, un klingon che vorrebbe vedere Karadzic non solo morire, ma lentamente, giorno dopo giorno e tra atroci sofferenze. Per personaggi come questo non basta la pena di morte, bisogna farglielo desiderare, il decesso, con la stessa brutalità che egli ha adoperato nei confronti di genti inermi.

Un personaggio che, a differenza di Hitler il quale ha almeno ha avuto la decenza e l'onore di togliersi la vita, stava scappando come un coniglio. Lo ricordiamo tutti impettito nell'ordinare le stragi di civili. Ora vigliaccamente cercava di farla franca.

Saddam, Ceausescu, Mussolini, Marcos, Noriega: tutta gente vile che massacra quando si sente forte e fugge precipitosamente quando viene ricercata.

Per costoro la pena di morte è poco: è necessaria una tortura preventiva.

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19 luglio, 2008

Napoli, eliminare gli ultimi due rifiuti

Napoli, finalmente Italia.

Dopo soli due mesi il governo Berlusconi è riuscito a risolvere la situazione critica che riguardava i rifiuti nella città partenopea. Si diceva che Napoli sarebbe stata condannata al collasso, si prevedevano apocalittiche epidemie, ci si spaventava di fronte alle monagne d'immondizia che impressionavano per altezza ed estensione. chissà quanto ci vorrà, si diceva. Si calcolavano lustri interi per la rinascita di Napoli.

Ebbene, il governo Berlusconi e la favolosa opera di uno dei più grandi e valenti uomini che l'Italia possa annoverare, Guido Bertolaso, ha risolto tutto fulmineamente.

E con questo grandissimo sforzo vorrei ricordare ancora la differenza tra Pecoraro, Prodi e compagnia bella e l'attuale esecutivo. Lo vorrei ricordare a quelle orde ululanti di detrattori che affermano che "il governo non si occupa dei problemi reali del paese".

Andate a chiedere ai napoletani cosa ne pensano.

Ora però deve iniziare la resa dei conti della magistratura, da sempre disinteressata alla vicenda e distratta da stupidaggini come le telefonate tra Berlusconi e Saccà per raccomandare cinque ragazze in tivù.

Ora bisogna che la magistratura faccia il suo dovere e cominci a bastonare con decisione le giunte comunali e regionali di sinistra che hanno causato degrado, danni economici, d'immagine, di credibilità e provocato disagi inimmaginabili ai napoletani ed a tutta l'Italia per 14 lunghi anni.

Rimangono solo due rifiuti da smaltire...

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11 luglio, 2008

Marjuana per giudici e rasta

Ieri al telegiornale ho ascoltato una notizia che ha dell'incredibile: la Corte di Cassazione ha sentenziato che un rasta (ovvero quegli elementi che girano sporchi, in sandali, con capelli cotonati e pressati in quel caratteristico copricapo tondo di tessuto multicolore) possono tenere una dose pari a 100 grammi di marijuana in tasca perché, udite udite:

"la marijuana aiuta il soggetto di religione rasta ad avvicinare il suo io a Dio".

Non sto scherzando, eccovi caldo caldo il link all'articolo Corriere della Sera.

A questo punto c'é da chiedersi se i veri consumatori di marijuana siano i rasta oppure, più probabilmente, i giudici.

In un'Italia in cui la "giustizia" perseguita un uomo per aver chiesto ad un collega di far lavorare in televisione qualche ragazza bisognosa e poi emette sentenze demenziali come queste, ebbene, c'é da chiedersi se non sia meglio radiare gli attuali magistrati e ricominciare da capo sostituendoli con macchine che addizionano e sottraggono gli anni di galera secondo fredda logica matematica.

Premesso ciò, vi dico che domattina fonderò una nuova religione, la Sparanelcervello Amen, un credo che consente al soggetto di liberarsi di chi gli sta sulle palle. Io ho due o tre persone da sistemare e poi via, l'impunità è garantita, perché l'atto in questione "avvicina a Dio coloro che ricevono il proiettile nel cranio".

E' aperta l'iscrizione alla setta, sono d'obbligo l'abito scuro e l'M16.

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10 luglio, 2008

Ancora penultimatum?

E' finita. O non è finita?

Dopo la manifestazione di piazza (meglio dire piazzata) dell'8 Luglio Walter Veltroni, infuriato con il suo alleato Di Pietro, va da Mentana a dichiarare incollerito che il suo partito conduce le battaglie in parlamento e non nella piazza. Per la verità in passato DS, PDS e PCI ci hanno abituati a chiamate alle armi con tanto di folle ululanti per le strade delle città: delle parole di Veltroni c'é davvero poco da fidarsi, come quando da Fazio disse che si sarebbe rititrato dalla politica dopo la scadenza del suo mandato a sindaco di Roma (filmato nella sezione video).

Insomma, Walter va da Mentana e lancia l'ultimatum a Di Pietro. O ritratti e la smetti di rompere, oppure ti sbatto fuori dall'alleanza. TRADUZIONE: me ne vado io, visto che siamo solo in due.

Subito Di Pietro risponde a stretto giro di posta che non ritratta ma anzi, condivide in toto le parole di Grillo, della Guzzanti e di Travaglio.

A questo punto si apre il dilemma: cosa fare? Walter si è esposto mediaticamente e frettolosamente in un aut-aut mediatico che prende le sembianze di un suicidio.

Dallo scenario appena esposto potrebbero scaturire quattro possibili conclusioni:
  1. Veltroni molla Di Pietro e se ne va da solo. EFFETTI: Veltroni, leader di un partito già a pezzi, si presenterebbe da solo alle tornate elettorali e non potrebbe contare nemmeno più su quel 5,5% che gli eviterebbe di entrare nel guinness dello sfascio politico. Certo, senza Di Pietro Veltroni non vincerà mai più, a patto di errori del centrodestra così clamorosi da essere paragonati ai misfatti di Saddam.
  2. Veltroni molla Di Pietro e si lega nuovamente con la sinistra arcobaleno ed i girotondini. Poiché il casus belli, però, è proprio l'imposizione di prendere le distanze dai comunisti ortodossi, sarebbe buffo se Walter impedisse ad Antonio di convolare a nozze con gli estremisti e poi nel letto ci si ficcasse lui. Gli effetti di questa mossa sarebbero disastrosi ancora più di quelli previsti al punto 1. Gli elettori dopo due anni di "alleanza" tra sinistra estrema e riformista sarebbero così inferociti per una simile operazione di restaurazione da disertare le urne in massa o votare per l'altro schieramento. Della serie Dio ci scampi e liberi dall'avvento di un altro Prodi.
  3. Veltroni molla Di Pietro e si mette con Casini ed i socialisti. A questo punto avrebbe un problema ancora maggiore, visto che Casini pur se fuori dall'alleanza del Cavaliere possiede all'80% idee nettamente di centrodestra.
  4. Come fece a suo tempo Mastella, Walter inizia a lanciare i penultimatum. Dopo la risposta di Di Pietro, infatti, Walter già stamattina si sarebbe dovuto sfilare fuori dall'alleanza dichiarandola formalmente e tecnicamente nulla. Invece va da Mentana ad abbaiare la fine del mondo e poi cerca di far passare tempo tenendo un basso profilo. Di repliche a Di Pietro stamattina nemmeno una. L'ultimatum è stato lanciato, Di Pietro l'ha respinto ed ora ci aspettiamo che Veltroni dia seguito alle sue minacce: se non lo farà l'effetto sarà quello di perdere tutta la sua credibilità politica e di rigiocare quella miserevole e stucchevole partita di ricatti e finte riconciliazioni che abbiamo già avuto modo di vedere in seno al governo precedente. Una partita per cui gli italiani non hanno più intenzione di pagare il biglietto.
A questo punto vorrei fare una scommessa con Voi lettori: chi scommette con me che lo scenario futuro sarà quello dell'ipotesi numero 4?

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09 luglio, 2008

Caos in piazza rossa

Dove ci sono tre sinistri vi sono quattro opinioni.

E' questo che emerge dal caos terrificante in cui una sinistra impazzita e senza più strategìe si è ficcata con le sue mani. L'attuale crisi delle sinistre è ancora più grave di quella che si presentò non appena andò al governo, perché almeno in quel frangente esse avevano il problema di governare e quindi di decidere, che già è difficile di per sé.

Ora, però la sinistra non riesce nemmeno a fare l'opposizione. Disunita, caotica, acefala e disorientata sta reagendo alle grandi performances ottenute dal governo in parte in modo scomposto e giustizialista, in parte in modo arrendevole e con poca convinzione ed in parte in maniera convulsa.

Nella manifestazione di ieri a Roma contro il governo si sono viste tutte le anime e le contraddizioni di questa opposizione. La manifestazione è stata indetta dall'IDV di Di Pietro (la schiera giustizialista) alla quale ha partecipato parte del PD (gli indecisi) e coloro che hanno le convulsioni politiche (Grillo e la Guzzanti). Questi ultimi hanno innescato la miccia, lanciando strali contro il Papa, Napolitano e Veltroni ma Di Pietro alla fine dei loro interventi ha arringato alla folla dicendo che lui si dissociava dalle parole dei due comici, almeno da quelle rivolte ai tre personaggi appena citati. La gente ha applaudito prima Grillo e poi Antonio, senza capirci niente, perché dicevano cose esattamente opposte. Se ci mettiamo anche i fischi dei socialisti di alcuni giorni fa, ecco le quattro diverse opinioni illustrate prima. Anzi, cinque, se vogliamo considerare anche quelle della sinistra arcobaleno, affondata miseramente alle elezioni di Aprile.

La situazione a sinistra è veramente disperata: non si vede una linea politica comune e cavalcare l'antiberlusconismo come fanno certi magistrati è controproducente, perché la gente, sondaggi alla mano, dopo il virus Prodi capisce che bisogna votare per chi sa prendere decisioni difficili ma forti ed efficaci.

Giovedì si inizierà a votare il pacchetto sicurezza al quale la Lega ha dato l'input. Quasi novanta cittadini su cento approvano il pacchetto, eppure con la tattica suicida da sempre espressa da chi è avulso dal mondo reale, la sinistra si ostina ad appoggiare il rimanente zoccolo duro del 10-15% dei buonisti filoclandestini.

Contenta lei, sicuramente contenti anche noi.

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05 luglio, 2008

Carfagna under attack

Forti questi sinistri che se la prendono con la Carfagna sparando a zero per preconcetto. Se si presenta Berlusconi è il vecchio che avanza, se si presentano i giovani è il nuovo inadeguato. Se poi una donna ha la sventura di essere bella si dice che Berlusca l'ha messa lì solo per quel motivo (e perché chissà, se la vuole fare). A me sembra una bella discriminazione, altroché impronte digitali ai rom.

Forse la sinistra vorrebbe che tutte le donne elette in parlamento assomigliassero alla Bindi od alla Turco? Mah. Facciamo una legge: non ci si presenta nell'emiciclo se si supera un coefficiente di bellezza superiore a 5/10 e prima delle elezioni facciamo sfilare i ministri a Veline.

La cosa che salta più agli occhi è l'ipocrisia sinistra: in realtà nessun ministro va bene a patto che non sia un "compagno". Fateci caso.

Calderoli per la sinistra è impresentabile, Brunetta un negriero, Maroni razzista, di Bossi non ne parliamo, Alfano e Schifani sono uno un castiga-giudici e l'altro un corrotto, Tremonti è un servo, di Berlusconi meglio tacere perché per la sinistra lo accusa di ogni possibile reato, La Russa sembra Mefistofele, Gasparri lecca il sedere a Mediaset ed ora ci va di mezzo anche la povera Carfagna che fa il suo onesto lavoro. Però chi di voi, incontrandola per strada non farebbe fuori uno stipendio per portarsela a letto, eh, compagnucci?

Insomma, per la sinistra non c'é un, dico un ministro od esponente del centrodestra presentabile.
Addirittura ho sentito dare del finocchio al povero Barbareschi - ma Vendola, Pecoraro e Grillini a quanti gradi si mettono e non è forse proprio la sinistra la paladina dei gay?

Dall'altra parte, comunque, abbiamo avuto personaggi illuminati come Visco, Padoa Schioppa, Veltroni, Prodi, Pecoraro, Bertinotti, Diliberto. Una volta la sinistra portò perfino Rivera e nessuno protestò. Anche a livello regionale nelle file rosse si trovano rosse persone di prim'ordine: volete mettere gente come Cacciari, Errani, la Jervolino e Bassolino? Quelli sì che sono politici competenti...senza contare che il PD è alleato con i radicali, un partito che portò in parlamento Negri e Cicciolina. E che dire di Di Pietro che parla perfettamente il russo se non fosse per il fatto che sta cercando di parlare l'italiano? Sorvoliamo poi su De Mita e Mastella, per carità.

Vorrei inoltre ricordare che nel parlamento è stata eletta/o nelle file della sinistra tal Luxuria che non mi pare abbia avuto un percorso professionale inferiore a quello della Carfagna. E che dire di Luca Casarini, professione noglobal e botanico delle fioriere del Palazzo?

Pertanto io stenderei davvero un velo pietoso sull'argomento, cari amici della sinistra, non vi conviene fare raffronti perché vi fate molto male a ballare sulle mine ed è inutile che vi dibattiate gridando allo scandalo perché voialtri nella cacca ci siete fino al collo.

Il problema è che ci avete trascinato anche noi.

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04 luglio, 2008

Fanaticambientalismo

Finalmente, entro la fine di Luglio, Napoli tornerà alla normalità dopo i soliti disastri perpetrati dalla sinistra in tutti questi anni di governo della regione.

Subito i fanatici ambientalisti hanno iniziato a latrare per il fatto che l'impianto di Acerra e quelli che sorgeranno non potranno essere ad impatto ambientale pari a zero.

Bene, vorrei chiedere a costoro se mi sanno dire cosa, al mondo, ha impatto ambientale zero. Perfino - scusate l'esempio - il metano effuso dai peti delle vacche al pascolo (ovvero la cosa più naturale che vi sia) è nocivo per l'ambiente.
Vi sono persone che vivono nelle metropoli immerse in una cortina di gas di scarico che si taglia col coltello, altre che fumano almeno un pacchetto di sigarette al giorno, altre che mangiano senza un lamento schifezze piene di conservanti e coloranti, altre che introducono montagne di anticrittogamici: ebbene, anche una sola di queste abitudini è infinitamente più pericolosa di quanto non lo sia un impianto di smaltimento. Mettete cento persone a fumare in una stanza una sola sigaretta a testa e poi vedrete se insieme non fanno l'equivalente in smog di una giornata di lavoro da parte di un termovalorizzatore.

La verità è che un moderno impianto di smaltimento standard ci danneggia in quantità irrisoria rispetto a ciò che ci facciamo con le nostre stesse mani (e senza pensarci troppo) ma a differenza di tante insane abitudini alle quali potremmo ovviare ma che consideriamo erroneamente irrinunciabili perché ci fa comodo considerarle tali, la questione dello smaltimento dei rifiuti è un'esigenza primaria e non si può pretendere di tenere le strade pulite senza un minimo di sacrificio.

Un sacrificio che, ripeto, è davvero irrisorio, visto che è stato certificato che l'impianto di Brescia rilascia nell'aria una quantità di smog minore di quello rilasciato da una normale automobile diesel avente media cilindrata.

E' lo stesso discorso delle centrali nucleari: se vogliamo l'energìa in grandi quantità per la nostra società dobbiamo assicurarci che le scorie vengano messe in bidoni di piombo e stipate in un luogo sicuro e protetto dalla vigilanza, in attesa delle centrali di quarta generazione che avranno il vantaggio di bruciare anche gli scarti delle prime, eliminandoli posticipatamente dal territorio. Sappiate che mediamente una centrale nucleare produce 3 metri cubi di scorie all'anno, una quantità contenutissima e facilmente gestibile, sempre che si disponga di un'intelligenza di poco superiore a quella di uno scimpanzé. Personalmente mi sento più sicuro nel sapere che le centrali che producono elettricità possono radunare le scorie in appositi bidoni protetti e vigilati piuttosto che sapere che si dissipano nell'aria, come accade ora, nubi di polveri sottili. E, scusatemi, mi fa anche molta più paura il fatto che un tal Ahmadinejad possieda centrifughe per l'arricchimento dell'uranio dichiarando candidamente che Israele scomparirà dalle mappe: però nella pubblica percezione la minaccia nucleare bellica viene presa sottogamba e tollerata con una facilonerìa che ha dell'incredibile.
Insomma, non mi fa paura una pistola in sé ma semmai mi può far paura chi la impugna.

Il problema, pertanto, si sposta. La scelta non è SE inquinare ma QUANTO si inquina, ovvero lo scegliere globalmente il dispositivo più efficiente a fronte dell'inquinamento minore.

E qui, nei discorsi degli ambientalisti del NO, si aprono falle grandi come crepacci.

I tanto decantati pannelli solari - peraltro costosissimi e dalla bassissima efficienza - per fornire energia di notte avrebbero bisogno di una batteria enorme che, esaurendosi a forza di caricarsi e scaricarsi, costerebbe per il suo recupero e smaltimento un occhio della testa non solo in termini di denaro ma anche di inquinamento (e di energia). A meno che, ovviamente, non si voglia vivere utilizzando in tempo reale tutta l'energia elettrica prodotta (e solo quando il sole splende alto) e regredire al tempo degli Unni per la restante parte della giornata.

Così come per i pannelli solari, tutto ciò che dipende dalle bizze della natura non può essere usato quale fonte primaria ed affidabile di energìa proprio perché non costante e dalla bassissima efficienza. Come si fa ad alimentare una fabbrica eolica se il vento cala di botto? Come fa a fornire energìa l'idroelettrico se si verificano delle estati particolarmente calde ed i fiumi si prosciugano (ricordate i black out di alcune estati fa)? Per quanto concerne l'idrogeno ho già spiegato in molti post precedenti che esso non esiste allo stato molecolare libero, ma LEGATO alle molecole: per ricavarlo in modo da poterlo utilizzare occorre spezzare i legami, tuttavia per far ciò dobbiamo somministrare più energia di quella che si ottiene dal prodotto finito. E' come cambiare 100 euro con 50, ovvero un controsenso. Dove la prendiamo l'energìa necessaria e perché avventurarci in un gioco a perdere, sempre che non siano le centrali nucleari a fornirne tanta da permetterci il lusso di sprecarla, pur di possedere un gas facilmente cumulabile, conservabile e portabile?

In sintesi, possiamo dire di no a tutto (meno che alle droghe, alle sigarette, all'obesità che ogni anno miete decine di migliaia di vittime e via dicendo) pensando solo a stigmatizzare i danni più microscopici, mentre nel frattempo ci intossichiamo senza batter ciglio con mille cattive abitudini quotidiane. Sarebbe facile recuperare l'equilibrio: potremmo rinunciare solo ad una frazione di una di esse, ma le cattive abitudini provocano piacere e quindi diventa molto più semplice e populista osteggiare qualcosa che in termini di sensazione non ci costa nulla...fino a che un giorno non sentiremo bussare alla porta e ci troveremo davanti un ratto alto come noi.

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03 luglio, 2008

Un bonus per Berlusconi

Non manca giorno in cui Berlusconi non sia attaccato da un pretestuoso fuoco di fila da parte dei magistrati. Di Pietro, in particolare, rappresenta la punta di diamante della cultura e dell'equilibrio della magistratura, un vero esempio che sarebbe bene divulgare a cominciare dalla scuola elementare con l'introduzione del sillabario dipietrese.

Esprimendosi con un italiano forbito e stilisticamente ineccepibile, Di Pietro riesce ad estrapolare il vero succo dell'italianità giuridica, professionale e mai fuori dalle righe.

Di Pietro condensa in sé l'esempio del giudice che non si lascia andare a guerre personali né ad isterismi di parte: è un piacere farsi giudicare da Di Pietro, un uomo che rifiuta il potere e che non s'immischia mai a sproposito nella vita politica italiana.

Ma per lo sporco e cattivo Berlusconi, reo di tutti i crimini dell'umanità a partire dal ratto delle sabine, vi è una scappatoia per evitare i processi senza promulgare ulteriori salvifiche leggi.

Il segreto è di farsi ROM o/e tingersi la faccia di nero extracomunitario.

In questo modo a Berlusconi non solo verrebbero perdonati i presunti reati precedenti ma sarebbe accreditato un extra-bonus di reati da spendere impunemente sul suolo italiano .
L'extra-bonus contiene:

  1. 500 anni di galera per svaligiare gli appartamenti e borseggiare gli italiani.
  2. 700 anni di galera per mandare le donne ed i bimbi a prostituirsi o, in alternativa, 1300 anni di galera per guida in stato d'ebbrezza. Il bonus comprende anche la possibilità di falciare una cinquantina di persone sul marciapiede con premio di precisione se il bersaglio è semovente quale ad esempio potrebbe essere un ciclomotore.
  3. 3 milioni di KW/h di allacciamenti abusivi alla corrente elettrica o 3 milioni di metri cubi di acqua potabile da sottrarre alla rete idrica nazionale.
  4. 4000 giorni di questua.
  5. 25 firme prestigiose da poter contraffare.
  6. 120 donne da violentare, che salgono a 240 se esse portano la minigonna (vedi legge sulla responsabilità oggettiva della vittima).
  7. Novità: solo entro al territorio del comune di Venezia il bonus comprende casa con giardino e piscina gratis per gentile concessione del sindaco Cacciari.
  8. Fino a 3 km di garze, sei camion di cerotti e medicinali di fascia A,B,C tutti gratuiti.
  9. Un mazzo di carte al dì per poter giocare a scopone invece di lavorare.
  10. Gite in barca settimanali offerte dalle Capitanerie di Porto sicule in caso di fine settimana da/per le cose libiche.
  11. Dai 15 ai 30 assassinii non cumulativi senza contare quelli estivi perché d'estate col caldo s'impazzisce e non si è nelle facoltà di intendere e volere.
Se poi il Presidente del Consiglio decidesse anche di diventare estremista musulmano potrebbe beneficiare di:

  • Denominazione D.O.C di "guerrigliero" con tanto di marchio d'origine.
  • Posto permanente sul marciapiede di viale Jenner a Milano di metri quadri 3X2 in modo da poter pregare agevolmente cinque volte al dì verso la Mecca.
  • Spettacolo gratuito bisettimanale d'intrattenimento sul ghiaccio dal titolo "Holiday with icy Kalashnikov".
  • Due bombe a mano al mese da poter tirare verso gli infedeli, premio per la migliore mira un pupazzo di pelouche con timer interno.
  • Un coltello da macellaio in modo da poter tagliare la gola a coloro che pubblicano vignette sull'Islam.
  • Due sermoni al dì inneggianti alla guerra santa.
  • Un aereo della linea Boeing a scelta da far planare su un grattacielo a piacere.
Caspita, ora che ci penso, ma perché invece del Berlusca non ne approfitto io? Vado subito a tesserarmi come clandestino e fanatico religioso. Scusate, ora scappo, stasera ho appuntamento con il mio commercialista, devo usare il bonus degli assassinii finché è estate... ;-)

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02 luglio, 2008

Le impronte non sono sufficienti

All'italiano affamato di sicurezza in tutti i sensi, da quella sul lavoro a quella economica, da quella inerente la casa a quella riguardante il futuro dei figli, dalla calda coperta di uno stato che faccia lo stato e di una giustizia che finalmente sbatta in galera i delinquenti occorre dare un segnale in più in termini di sicurezza primaria, ovvero quella di non ritrovarsi sbudellato in casa o fuori solo per essere stato preso di mira da qualche delinquente.

Di questi tempi tante alzate di scudi sono state frapposte tra la ragione di vivere in un paese finalmente sicuro ed una normalissima logica di controllo nei confronti di chi commette reati.

Ebbene, io invece rilancio.

Le impronte digitali prese ai cittadini stranieri non sono sufficienti, basta delinquere avendo cura di indossare guanti di lattice come quelli che si usano negli ospedali e l'inganno è presto servito su un piatto d'argento. Bene le impronte ma così è troppo poco. Occorre un deterrente molto più difficile da glissare, un qualcosa di impossibile da mascherare ed avente un margine d'errore pari a zero.

Sto scrivendo della rilevazione del DNA.

Se tutti quanti, cittadini italiani e stranieri fossimo schedati con il metodo del DNA potremmo dare alle autorità la possibilità di risolvere facilmente il 95% delle indagini in tempi rapodissimi e con costi bassissimi, che andrebbero a compensare i costi di informatizzazione di questo metodo di ricerca.

Gli stupri non resterebbero più impuniti: basterebbe inserire una sequenza del DNA dello sperma dello stupratore all'interno dell'eleboratore e come per un normale motore di ricerca in pochi minuti si avrebbe l'esito, chi ha commesso il reato e dove abita.
La stessa cosa dicasi per gli omicidi: basterebbe un capello, una piccola goccia di sangue trovata con il luminol, un frammento di pelle od una goccia di saliva, un pelo, insomma, un'inezia per incastrare l'assassino. E questo esame lo si può effettuare anche sui cadaveri a distanza di anni, così si farebbe luce sui tanti casi irrisolti che aspettano giustizia. Basta una collutazione, è sufficiente che l'assassino lasci una minima traccia, una sigaretta, un chewing-gum, che beva in un bicchiere o che sternutisca: il test del DNA non perdona.

Pertanto, nonostante la rilevazione delle impronte digitali sia un bel passo in avanti, per completare l'opera occorre un più capillare ed efficacie uso della tecnologìa. O vogliamo fare come nel calcio che si danno per buoni goal fantasma (e viceversa) incaponendosi sul rifiuto della moviola?

Tutti noi onesti, tutti noi che non rubiamo né stupriamo, tutti noi che conduciamo una vita civile ed il più possibile rispettosa delle regole lo chiediamo a gran voce.
Lo stato ci ascolti come farebbe un amico che ci ama e ci protegge.

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Chiesa razzista a senso unico

Cominciamo a parlare di privilegi. Eh sì, perché se il prendere le impronte digitali è razzista nei confronti dei non italiani allora è razzista al contrario il fatto che gli immobili intestati alla Chiesa non paghino l'ICI, visto che una cattedrale è sicuramente definibile come immobile di classe A1.

E' poi razzista al contrario anche il fatto che lo Stato italiano devolva montagne di denaro allo Stato vaticano, sono razzisti il battesimo, la comunione e la cresima perché il povero bambino non può decidere delle sue sorti ma è costretto ad uno shock quando il prete lo asperge d'acqua o lo costringe a mangiare l'ostia.

E' razzista che al Papa, quando viene un coccolone, sia dedicato un intero piano d'ospedale e siano chiamati i migliori chirurghi del mondo, è razzista che la Chiesa non accolga nei suoi edifici di proprietà i rom e gli extracomunitari, è razzista che si suoni il mio campanello ogni anno per la benedizione della casa perché in realtà il prete viene a soldi, è razzista la questua perché mette in difficoltà i più poveri, è razzista che le donne non possano officiare messa né diventare papesse, è razzista che ai preti non sia consentito sposarsi ed avere figli.

Visto quante cose sono razziste? Scommetto che non ci avevate pensato, eh?

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01 luglio, 2008

Le scarpe di Mc.Arthur

Ricordo una barzelletta molto bella che ricalca le posizioni della sinistra in fatto di interventi sull'economia: la barzelletta è questa.

Siamo in Scozia. John Mc.Graw chiama a sé il figliolo di anni otto e gli dice: "Tieni, eccoti dieci sterline e vai da Mc.Arthur il calzolaio a prendermi un paio di scarpe. Però attento" gli dice "Mc.Arthur cerca sempre di guadagnarci sopra più del dovuto. Non farti fregare".
Il bimbo prende tra le sue mani sudaticce ten pounds e va dal calzolaio. Arriva da Mc.Arthur e gli fa: "Buongiorno Signor Mc.Arthur, vorrei un paio di scarpe per papà". Il comerciante gli risponde intenerito "Ciao figliolo!" e gli fa una carezza "ecco qui le scarpe, fanno 10 sterline". "NO NO, sono troppe" ribatte subito il bimbo. Mc.Arthur allora gli fa: "Va bene, dai, facciamo otto" ed il bimbo "NO NO, glie ne do due". Allora Mc.Arthur replica:"Senti facciamo sette e non se ne parli più". Il bimbo imperturbabile "NO NO, glie ne do una e mezzo". Mc.Arthur un pò per amicizia col padre del bambino un pò perché il bambino gli fa tenerezza concede: "Dai facciamo cinque sterline, proprio perché mi sei simpatico". Il bambino subito tira "NO NO, una sterlina!". Il commerciante un pò spazientito gli fa: "Senti, accetto la tua proposta iniziale, due sterline". Il bimbo prontamente "NO NO, mezza sterlina!". Allora Mc.Arthur sbotta: "Tienile, sono tue, te le regalo!" ed il bimbo "NO NO, ne voglio due paia!!!".

Questa barzelletta calza perfettamente. Qualunque cosa Berlusconi faccia (in un momento di crisi nera, ricordiamolo) per sgravare un pò la cittadinanza dalle tasse è sempre errata ed insufficiente. La faccia tosta della sinistra è talmente incredibile da negare che in questa situazione ci abbiano cacciato loro e che il precedente governo abbia svuotato le tasche degli italiani. Insomma, gli asini ora salgono in cattedra.

In un paese come l'Italia dove di giudici si mettono a fare i politicanti tutto è possibile.

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