Libere Risonanze: maggio 2010

10 maggio, 2010

Guzzanti et Guzzanti

Oggi capito casualmente sul blog di Paolo Guzzanti, dico casualmente perché putroppo credevo di aver cancellato il suo link ma uno sbadato e malandrino uso del mouse mi ha condotto ugualmente al suo sito.

Ebbene, si legge un bel titolone:

"Complimenti Sabina, con il demenziale spot di Sandro Bondi Draquila avrà ancora più successo".
Capito, è demenziale lo "spot" di Bondi che giustamente si è incazzato e si vergogna di promuovere l'ennesimo inutile strale lanciato contro il nemico numero uno che è Berlusconi. E' più forte di loro, ma di questa immondizia meglio nemmeno scrivere. La cosa che più mi nausea, però, è che Guzzanti Sr. sia stato eletto proprio con i voti di Berlusconi ed invece di dimettersi rimane attaccato al suo scranno. Ah, coerenza italica!

Si legge altresì:
"Per motivi di pudore familiare avevo deciso di non parlarne, ma non posso tacere".
Grande performance. Come al solito Guzzanti decideva di non parlarne, ma poi ne parla eccome, esattamente come quando scoppiò la vicenda Guzzanti Jr. VS Carfagna in cui Guzzanti Sr. diede un'altra grande prova di coerenza. Non tiratemi in mezzo, non tiratemi in mezzo, ma sì, già che ci sono ne parlo! E giù con articoli su articoli.

Fantastico, questo personaggio, ma l'Italia è anche questa...

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Gran Bretagna a rischio

Ieri, domenica 9 Maggio si è scritta un'altra pagina ridicola della storia dell'Europa "unita".

Dopo che l'Europa ha accettato la Grecia ed i suoi bilanci truccati senza muovere dito e senza che Mortadella dopo tanti anni di presidenza se ne accorgesse (ma siamo sicuri che non se ne sia accorto?) ecco tutti correre al capezzale dell'euro sotto ovvio attacco speculativo da parte degli investitori mondiali.

La cosa ridicola è che in Europa si faccia di tutto per presentare gli speculatori come avidi e bavosi vecchiacci pronti a pugnalare alle spalle le economie che, benevolmente beote, amano campare sui debiti.
L'eurogruppo infatti tende a scaricare le colpe su chi ovviamente fa il suo gioco per guadagnare invece di fare un bel mea culpa e di ammettere propria idiozia dando ragione agli antieuropeisti, i quali non sono tali per mera antipatia nei confronti degli altri popoli ma perché hanno tutte le ragioni nel disprezzare un'Europa di questo genere, in cui le colpe degli eurofessi vengono pagate dagli eurosudditi.

Comunque la frittata è fatta ed è inutile piangere sul latte versato: si spera solo che l'eurogruppo abbia capito qualcosa da questa lezione (anche se non mi sembra) e che cambi rapidamente rotta.
Insomma, la Grecia ed i paesi deboli vanno aiutati a prescindere, non per altruismo ma per proteggere dagli attacchi speculativi una moneta che è nata senza una base politica ed economica adeguata.

Dalle decisioni dell'eurogruppo, però, si è dissociata la Gran Bretagna che non accetta di fornire alcun aiuto nei confronti dei paesi dell'eurozona in difficoltà. In particolare la Gran Bretagna oppone il fatto che non avendo essa aderito all'euro il problema debba essere risolto con interventi esclusivamente a carico dei paesi che adottano la moneta unica.

Se dal lato puramente moralistico la posizione britannica è condivisibile, non lo è però dal punto di vista pratico. Il fatto di mettere in campo aiuti comunitari molto sostanziosi costituisce per i paesi che partecipano all'operazione una sorta di assicurazione sulla loro stessa stabilità e sulla solvibilità dei propri mercati. Insomma, gli speculatori prima di mettere sotto attacco un qualunque paese europeo se le dovranno d'ora in poi vedere con tutti gli altri, perché quella che è stata decisa oggi è una specie di N.A.T.O. finanziaria.

La Gran Bretagna, invece, sta scavandosi la fossa con le proprie mani: innanzitutto ha preso mazzate terrificanti a causa della crisi appena passata che l'ha indebolita enormemente, prova ne sia che il pound è passato da un valore altissimo di alcuni anni fa ad una quota vicina a quella dell'euro, con un andamento in picchiata da far invidia agli Stukas.

Ma ciò che più dovrebbe far tremare i polsi ai miopi isolani è che così facendo la Gran Bretagna si getta a peso morto e senza alcuna rete nelle braccia degli stessi speculatori che ora avranno difficoltà maggiori nel puntare sulle defalliances dei paesi dell'eurozona.
In più la Gran Bretagna si presta in questo modo a mettersi fuori non solo dalla copertura del debito ma anche da un eventuale aiuto da parte dell'eurogruppo che risponderebbe ad attacchi speculativi contro i britannici esattamente allo stesso modo di come la Gran Bretagna sta rispondendo alla Grecia: voi non ci avete aiutato quando ne avevamo bisogno e non avete adottato la nostra moneta, quindi che volete ora da noi?

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05 maggio, 2010

Scajolate

Non so se Scajola sia colpevole di qualcosa oppure se sia l'ennesima vittima predestinata della solita gogna mediatica.

La vicenda, tra l'altro è poco chiara e Scajola non figura nemmeno nel registro degli indagati. Però c'é una cosa piuttosto strana che andrebbe spiegata: ma andiamo con ordine.

Innanziutto vi è da dire che comprare un appartamento ad un prezzo ottimo non è reato. Magari quell'appartamento era tutto da ristrutturare ed il suo valore era basso per quel motivo, oppure Scajola fece davvero un ottimo affare, caso in cui più che scandalizzarmi mi complimenterei con l'ex ministro.
Né è reato acquistare un immobile da o con l'aiuto di persone condannate dalla magistratura. Se così non fosse dovremmo chiedere il certificato dei carichi pendenti al salumiere che ci vende un etto di mortadella. Parimenti non è reato se qualcuno si offre per pagarci una parte o tutta quanta la casa (ah, l'avessi io un benefattore simile)!

Così come allo stesso modo non si configura un reato se chi vende l'appartamento ha vinto gare d'appalto per lavori pubblici: è logico che ditte o personaggi molto grossi abbiano le mani in pasta in tutta l'edilizia. L'importante però è che non si stabilisca un rapporto di connessione do ut des per cui in cambio di favori personali venga assegnato un appalto, cosa che non mi sembra sia saltata fuori.

Ebbene, fin qui posso ritenere normale la vicenda.

La cosa invece poco chiara è un'altra: è mai possibile che una persona non sappia se la sua casa è stata comprata interamente da lui od anche da altri? Mah, a me pare incredibile come mi pare assurdo che Scajola abbia dato mandato ai suoi avvocati di appurare questa ipotesi. Certo che se uno non sa nemmeno chi ha pagato la casa in cui vive si rasenta la barzelletta.

Inoltre Scajola dice che nell'eventualità che gli avvocati confermassero tale ipotesi egli annullerebbe il contratto di acquisto: e che farebbe in questo caso? Lo rivenderebbe agli ex proprietari? Lo regalerebbe? A me questa dichiarazione sembra di un'assurdità evidentissima.

Vedremo gli sviluppi ma c'é da registrare ancora una volta che un personaggio politico in seguito a fatti nemmeno di presunta corruzione sia costretto a dimettersi.

Alla faccia della presunzione di innocenza!

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