Libere Risonanze: giugno 2009

30 giugno, 2009

Profeta di sventura

Ciò che è accaduto stanotte a Viareggio è la prova di ciò che affermo da anni: l'energìa nucleare è la forma di energia più sicura e fruibile tra tutte quelle attualmente adoperate.

Per un'analisi sulle problematiche ed i vantaggi dell'energìa nucleare vi rimando al mio precedente post "Nucleare Sicuro".

Purtroppo sono stato profeta di un disastro annunciato. Discutendo in rete con alcuni detrattori del nucleare che sostenevano quanto la filiera dei rigassificatori fosse sostitutiva e molto più sicura delle centrali, mi trovai in totale disaccordo con i miei interlocutori avanzando l'ipotesi di ciò che è avvenuto stamane a Viareggio. Ipotesi tra l'altro già presa in esame nel bellissimo libro di Piero Angela e Lorenzo Pinna "La sfida del secolo (Link)" (Ed. Mondadori).

Ricordo anche le mie motivazioni, che recitavano più o meno così: immaginate cosa succederebbe se su una nave che trasporta gas liquido si verificasse una falla ed un incendio. Immaginate che razza di nube di gas si svilupperebbe : pensate a quale pericolo andrebbero incontro le nostre città nonché la popolazione se i venti la spingessero vicino alla costa. Ricordo che il gas GPL non si disperde nell'aria ma essendo più pesante di essa si distribuisce sulla superficie terrestre come uno strato di nebbia. Basterebbe una scintilla per dare inizio alla catastrofe e si verificherebbe un'esplosione tale da competere con un fortissimo terremoto.

Oggi abbiamo avuto la prova di ciò che accade quando una piccola cisterna ferroviaria da 40 piedi rilascia il gas contenuto all'interno: palazzine rase al suolo, persone carbonizzate, danni e terrore per un'area vastissima.

Immaginate ora se a perdere gas GPL fosse un'enorme nave che solca i mari, magari nei pressi della costa od a ridosso ad essa.

Per cui, lo ribadisco nuovamente, il nucleare è l'unico e vero tipo di energia attualmente sicura, continua, controllabile ed erogabile in grandissime quantità.

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29 giugno, 2009

Il cervello non si compra


Non mi sono mai piaciuti gli idoli delle canzonette né quelli del pallone, non a causa di una mia idiosincrasia per il genere, s'intende, solo perché ritengo che il rapporto tra il dare e l'avere sia troppo sbilanciato verso quest'ultimo.

Con questo non dico di non aver mai visto una partita di calcio, di non essermi mai entusiasmato per un gol o di non aver mai ballato grazie alle vecchie glorie che hanno accompagnato la mia giovinezza ma sono sempre stato molto critico nel confrontare le indubbie capacità di certe persone raffrontandole al successo troppo spesso esagerato che essi hanno ottenuto grazie a gente che si sperticava di fronte ad essi, neanche fossero Leonardo o Galileo.

Non che dica che Jackson non meritasse successo, fama e soldi, per carità. Semplicemente certe scene di innaturale devozione dei fan che urlano, si strappano i capelli e come mandrie alla carica travolgono transenne mi fanno inorridire, ora come quando avevo diciott'anni.

Talvolta vedo alla TV i vecchi filmati dei Beatles con sciami di persone che svengono, vomitano, urlano paonazzi o si picchiano selvaggiamente per un autografo. Questi sono comportamenti conseguenze di disvalori che vorrei la gente bandisse dal proprio modo di essere.

Tali comportamenti sono tanto fuorvianti quanto virulenti: il futile (che comunque è un aspetto necessario della nostra società perché fornisce da lavorare a moltissima gente) dilaga così tanto da prendere anche il posto del necessario. Capita così che molta gente sia talmente affascinata dall'irrilevante che la propria vita e la propria ragion d'essere ruoti attorno all'apparenza o peggio alle sorti di divi del cinema, della musica o dello sport. Vi sono persone che trascorrono tutta la settimana trascinandosi in una specie di limbo di una patologica aspettativa solo per arrivare alla domenica, giorno in cui per un'ora e mezza potranno urlare ed ammazzarsi per il proprio beniamino pallonaro. Vi sono parimenti orde di giovani che passano una o più notti all'addiaccio bivaccando come barboni davanti ad un negozio per acquistare la nuova playstation o l'ultimo libro di Potter all'esatto scattare della mezzanotte, quando un'attesa di ulteriori due-tre giorni permetterebbe loro di acquistare la stessa merce senza difficoltà perfino all'autogrill.

Ditemi voi se questo è un comportamento da persone normali.

Si badi, questo discorso non vuole assolutamente essere anticapitalista o socialista: in una società sono necessarie anche le canzonette così come il pallone, lo svago ed il videogioco. Nel loro genere vi sono indubbi geni, per cui ci sta pure che un cantante diventi molto ricco. Se è bravo ed originale se lo merita e siccome cantare, così come comporre, è una faticaccia (oltre che una dote naturale) è giusto che egli venga premiato. Il problema però sta nella maturità delle persone, perché vi sono dei limiti ben precisi per ogni cosa.

L'ultimo capitolo della follìa è stato quello di Jackson. Sulla pazzìa di certi fan incalliti mi sono già espresso sopra. Sul comportamento dell'uomo Jackson invece vorrei fare un paio di considerazioni: cos'é che porta una persona a ridusi in quello stato? I soldi? No, certamente. Vi sono milioni di esempi al mondo di persone ricche che sanno amministrare bene il loro capitale. Prendete ad esempio che so, Schumacher. E' un uomo saggio e molto equilibrato, sobrio e di famiglia. Però ha vagoni di milioni di euro. Vi sono persone che, nonostante ricchezze sterminate, non hanno perso di vista valori ed il senso del limite.
E' forse il pubblico? Nemmeno. Conosco fan talmente sfegatati per Schumi che se potessero scegliere tra la loro moglie ed il pilota di Kerpen butterebbero a mare la moglie.
E' forse il delirio di onnipotenza? Mah, credo che anche il più fesso dei cantanti sappia bene di essere in fondo uno qualunque, corruttibile come qualsiasi comune mortale.

No, niente di tutto ciò. Il motivo che spinge un uomo a ridursi come Jackson è la mancanza del senso del limite, esattamente come non lo possiedono alcuni dei suoi fan, quelli che focalizzano la loro vita inquadrandola non in un contesto di studio e fatica ma di scimmiottamento preconfezionato e facilmente importato dall'esterno.

Jackson non conosceva il limite che portava a distinguere palcoscenico e vita privata: per un puro fatto d'immagine egli ha schiarito la pelle in modo del tutto innaturale assumendo farmaci e rovinandosi l'epidermide, quasi che la sua vita fosse una sorta di finzione che purtroppo alla fine non è stata.
E che dire dei debiti accumulati? Cinquecento milioni di dollari. Io non riuscirei a contrarre un simile debito nemmeno se mi impegnassi a fondo per la vita intera. In più, annualmente Jackson bruciava i proventi che gli venivano dai suoi guadagni.
Il suo comportamento in pubblico non era da meno: si presentava in tribunale vestito come se andasse a cantare in uno show, sbatteva letteralmente il figlio appena nato fuori dalla finestra di un palazzo come un lenzuolo col rischio di farlo sfracellare al suolo per mostrarlo ai fotografi, si presentava con mascherine per evitare assurdi contagi, si autodistruggeva a forza di plastiche ed interventi "estetici". Alla fine sembrava uno squalo.

E che dire dei medici che circondavano Jackson? Dov'era la loro etica professionale? Perché non rifiutavano di accondiscendere a tutti i capricci di quel personaggio? Fu solo per denaro? Ed allora, perché Jackson pagava letteralmente i suoi becchini? Forse non si accorgeva di ciò che erano? Probabilmente sì ma non glie ne fregava niente, esattamente come coloro che fumano due pacchetti di sigarette al giorno e che quando li si avverte del rischio di tumore danno le risposte più cretine tipo "se deve mi venire, mi verrà" oppure "ci sono tante cose che fanno male" o "mio nonno è campato fino a 90 anni fumando come un turco".

Però quando costoro escono dall'ospedale con la lastra dei polmoni devastati e sei mesi di vita iniziano a piangere, tremare ed impazzire dalla paura. E allora, cos'é che fa l'uomo così avventato? La ricchezza? No, altrimenti questo fenomeno non sarebbe così trasversale nelle fascie sociali di tutto il mondo.

La verità è che col cervello si nasce e se non lo si possiede non c'é nulla da fare. Questa regola vale per i fan, vale per i cantanti, vale per noi persone comuni. E' come nascere con gli occhi azzurri o con i capelli neri. Il fatto di dire che una persona è morta perché "uccisa dal suo successo e dalla sua ricchezza" è un'ipocrisia perché anzi, proprio ricchezza e successo danno la possibilità alle persone di scegliere la vita che vogliono: al mondo vi sono milioni di maniere sane per esprimersi, comunicare, presentarsi, vivere ed essere. Con il denaro tanto si può fare per sé e per gli altri.

In conclusione l'unica vera pistola puntata alla tempia di un uomo è la sua mancanza di autocontrollo e quindi di barriere morali. Ma ciò che è più grave per chi occupa una posizione da star è che quando egli preme il grilletto non pone fine solo alla sua vita pubblica ma trascina nel gorgo anche quella privata, visto che spesso diviene la stressa cosa. Il brutto però è che così facendo vi saranno altre centinaia di migliaia di pistole cariche puntate contro altrettante tempie e pronte a scattare.

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16 giugno, 2009

Fango sulle ali

Eccoci qui a commentare l'ennesima palata di fango gettata dalla sinistra su Berlusconi alla vigilia delle elezioni. O meglio, c'é poco da commentare, solo da infuriarsi perché si cerca di ribaltare il mio voto mediante macchinazioni subdole e gossip ad orologeria.

Il PM che si occupa delle indagini ha chiesto l'archiviazione del caso perché tutti coloro che hanno usufruito del trasporto mediante aerei di stato erano autorizzati ad intraprendere tali viaggi. Ovvero non c'era alcun reato ascrivibile al Presidente del Consiglio.

Come al solito, però, la bomba è scoppiata subito prima delle elezioni creando un fragore spaventoso (e danneggiando il PDL) mentre ora si cerca di mettere la sordina all'inconsistenza delle accuse.

Chi ha sputato su Berlusconi anzitempo meriterebbe una solenne querela ma dal momento che costoro difendono i metodi stalinisti anche una bella purga andrebbe bene.

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15 giugno, 2009

Un popolo, un suicidio

Inutile negarlo: ha vinto l'Impronunciabile.

Ahmadinejad ha stravinto le elezioni iraniane e con la sua riconferma prendono il volo tutte le speranze di un Iran riformista e moderato.

Il popolo ha deciso di suicidarsi e così prima o poi sarà. Alcuni di noi hanno fatto tanto chiasso per un dittatore come Gheddafi che è venuto in Italia ma che sostanzialmente non costituisce un pericolo e ci troviamo a dover affrontare un pazzo democraticamente eletto. Ironia della democrazia...

Ebbene, non sono per niente d'accordo con chi si straccia le vesti per le quattro pacchianate di Gheddafi, da cui tra l'altro otterremo moltissimi vantaggi: il vero pericolo non è la Libia ma quest'uomo, che ha dimostrato in spregio a tutto il buonsenso possibile di optare per la distruzione sua e del suo (in gran parte colpevole) popolo.

E così siamo costretti a preventivare un prossimo conflitto mediorientale in cui l'Iran nucleare sarà il bersaglio se non dei missili americani, sicuramente delle bombe israeliane, perché se non interverrà quell'ameba di Obama che ormai somiglia sempre più al pessimo Carter lo farà Israele, con tutta la potenza e la furia di cui è capace nei momenti difficili.

Spiace moltissimo, però, che quando la guerra arriverà a pagarne le conseguenze siano proprio quei giovani coraggiosi che si ribellano al pazzo di Teheran, dal momento che sotto le bombe ci saranno loro, carni da macello in divisa a cui si chiede di combattere per un'imbecillità collettiva.

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12 giugno, 2009

Se questo è uno stupido...

E' un dittatore. Non c'é dubbio. E' stato in passato sponsor del terrorismo internazionale. Non ci piove. E' naif e dice fesserie sugli Stati Uniti. Certamente.

Ma di tutti i dittatori in circolazione questo è il più "illuminato" e sembra comunque essere un personaggio più che recuperabile.

Muhammar al Gheddafi è una figura controversa ma indubbiamente è un leader intelligente e soprattutto sembra essere uomo di parola. Nella sua semplicità retorica e nella sua ottica del tutto personale un pò pacchiana e semplicistica, Gheddafi mescola cose condivisibili con altre che sanno di ridicolo.

Paragonare gli Stati Uniti d'America con il terrorismo di Osama Bin Laden, ad esempio, è del tutto fuori dal mondo. Forse è il retaggio di un'antipatia personale dovuta al fatto che proprio un attacco statunitense contro le tende del beduino causò la morte di un suo figlio, evento per cui si può comprendere come talvolta il personaggio parli con la pancia anziché col cervello. Si dovrebbe obiettare a Gheddafi che quando avvenne l'attacco contro la Libia egli si trovava ad essere schierato dalla parte dei terroristi e non gli USA. Inoltre Gheddafi si preparava a scaricare armi chimiche sull'Italia e sull'Europa meridionale, proposito prontamente abbandonato in seguito all'attacco preventivo dell'aviazione statunitense. Il raid, quindi, fu più che giustificato dal fatto che fu Gheddafi a macchiarsi di collusione con i terroristi, non gli Stati Uniti, che al contrario reagirono per evitare il peggio.

Ma Gheddafi dice anche cose vere, a partire dalle tragedie che noi italiani causammo con la nostra occupazione della Libia. Gli italiani, quando si parla di colonialismo, cercano sempre di addolcire la pillola: noi siamo stati colonialisti, è vero, però non siamo come gli altri, non abbiamo fatto nulla di male, in fondo siamo stati buoni diavoli. In parte è storicamente ineccepibile che gli italiani abbiano costruito strade e città, che abbiano portato modernità ed infrastrutture in un paese desertico ed inospitale. E' vero anche che la nostra colonizzazione non fu così cruenta come altre, però anche noi italiani ci macchiammo di efferati ed inutili omicidi di massa. E poi effettivamente potevamo starcene a casa nostra, abbiamo tanto protestato per l'occupazione del Kuwait e dell'Afghanistan dimenticando che in passato anche noi abbiamo aggredito paesi inermi.

Inutile negarlo, in qualità potenza coloniale pure noi facemmo la nostra parte.

Detto questo, guardiamo avanti: Gheddafi non solo ha preso le distanze dal terrorismo ma addirittura può essere un alleato prezioso contro di esso, essendo stato un suo sostenitore per tanti anni. Da lui si possono ottenere informazioni impostantissime e cruciali. Per quanto concerne il problema dei diritti umani Gheddafi è un pò come l'establishment cinese, ci si può lavorare su e lentamente lo si può indurre a mollare un pò le redini della dittatura: quando la Libia potrà diventare uno stato più ricco, moderno e legato all'Occidente sarà naturale la nascita di opinioni diverse, di partiti e quindi della democrazia. In Cina qualche apertura si vede già. Perché la Libia dovrebbe essere diversa?

Nel mio precedente post titolai "Meglio Gheddafi dell'Unione Europea". Ebbene, dopo le ultime dichiarazioni di Gheddafi devo dire che egli non solo è meglio dell'UE ma anche della sinistra , che invece i terroristi li difende e che vorrebbe portare il nostro paese all'età della pietra. Su questo Gheddafi ha detto una sacrosanta verità: per fortuna in Italia al governo c'é il centrodestra. Lo ha capito un beduino che è molto più intelligente della dirigenza della sinistra tutta.

Pertanto, un grazie va a a Berlusconi che con un pò di umiltà ottiene per il nostro paese un oceano di vantaggi, mentre il terrorismo internazionale le busca pesantemente. La Libia inizia il suo lento ma inesorabile cammino verso la modernizzazione e verso la civiltà, il tutto senza sganciare un sola bomba.

E scusate se è poco.

P.S: è di ora una notizia molto importante. Gheddafi ha appena dichiarato "nel mondo arabo e islamico la situazione delle donne è orrenda e incita alla rivoluzione, la donna è come un mobilio che si può cambiare quando si vuole. Nessuno chiederà perché lo hai fatto". Ed ha aggiunto "Io sono a fianco della donna a livello del mondo e vedo che ha ancora bisogno di una rivoluzione. Non dobbiamo sopraffarla, deve prendere gli stessi diritti dell'uomo».

Ripeto, su quest'uomo si può lavorare, basta un pò di buona volontà da parte di tutti.

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11 giugno, 2009

Meglio Gheddafi dell'Unione Europea

Ma guarda un pò, chi l'avrebbe mai detto che un despota africano avesse un parola più credibile di quella di tutti i "civilizzati" paesi dell'Unione Europea!
Vi scandalizzate? Non dovreste.

Sì, perché sono bastate un pò di scuse ed una strada da costruirsi in Libia perché il tanto vituperato Gheddafi risolvesse il problema degli sbarchi. Cosa che invece non solo non ha risolto l'Europa ma che addirittura ci ha rinfacciato dandoci dei razzisti.

E' pazzesco, mai avrei pensato che un beduino che in passato era colluso col terrorismo e che odiava l'Italia più di ogni altro paese al mondo sarebbe diventato nostro alleato ed amico: il bello è che sta mantenendo DAVVERO la promessa fatta.

Il furbo ed intelligente Gheddafi, unico tra i dittatori ad aver capito che la guerra fredda è finita, ha prima preso le distanze dal terrorismo e poi cercato un interlocutore occidentale valido non solo per poter sopravvivere ma anche per aprirsi all'occidente, cosa che gli è riuscita benissimo con un capolavoro diplomatico degno del miglior Cavour. Saddam Hussein, Komeini, Ahmadinejad e Castro al suo confronto sono od erano degli emeriti idioti, fuori dal tempo ed incapaci di capire le dinamiche geopolitiche del postcomunismo.

E così tutti vissero felici e contenti? No, Gheddafi rimane pur sempre un dittatore ma con lui si può ragionare e magari, un giorno, spingerlo a cedere un pò sui diritti umani.

Comunque, per onestà intellettuale una considerazione su tutte s'impone: Gheddafi sembra essere un uomo di parola e ci ha risolto il problema clandestini. Da anni abbiamo elemosinato un intervento dell'Unione Europea in merito, abbiamo pregato e scongiurato ma niente, nessuno ha mosso un dito, siamo stati snobbati e derisi dai paesi cosiddetti "civili", per non parlare del fatto che addirittura siamo stati insultati al grido di razzisti. Anzi, proprio l'Europa con il suo menefreghismo ci ha costretti a chiedere aiuto ad un beduino e per giunta dittatore. E questo pastore di capre che sembrava un villano qualunque, che fa? Ci spiazza. Ci risolve un problema spaventoso in un attimo e non solo, dà alle nostre aziende un viatico speciale per andare a costruire infrastrutture e tutto l'indotto che la strada libica porterà nel suo paese, ci vende il suo gas ed il suo petrolio senza passare per paesi terzi, offre collaborazione nella lotta al terrorismo.

Ovvero, tutto ciò che l'Unione Europea non fa, cercando continuamente di pestarci i piedi e di metterci alla berlina ridicolizzandoci.

Mah, sarà pure un beduino però porto molto più rispetto (pur con la dovuta coscienza che sempre di un dittatore si tratta) per quest'uomo che per tutti i parrucconi dell'UE, da sempre impegnati ad umiliarci ed a metterci i bastoni tra le ruote.

E' tristemente incredibile: il vero nemico non sta fuori. Il vero nemico ce l'abbiamo attorno.

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05 giugno, 2009

Nessuno spari a Caino!

Non mi è piaciuta la notizia che ho letto oggi su un giornale online.

Mercoledì scorso ad un collaboratore di Santoro sarebbe arrivata in RAI una lettera anonima con pallottole e minacce di morte per il conduttore di Annozero e per il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro.

Certo, potrebbe essere anche una mossa propagandistica tesa a diffamare le destre, potrebbe essere uno scherzo di pessimo gusto o forse una minaccia vera e propria. Le ipotesi possono essere tante.

A noi che votiamo centrodestra, però, questo non interessa. A noi piace combattere con lealtà e ferocia ma puramente sul piano politico, magari anche un pò di rimbalzo su quello personale, visto che gli attacchi contro molti dei nostri uomini politici sono di questa natura, ma MAI, ripeto, MAI in modo violento od illiberale.

Con Di Pietro o con Santoro io non berrei nemmeno un caffé perché non mi piacciono né come idee politiche, né come personaggi, né per le modalità con cui svolgono il loro lavoro.
Magari, però, in altri campi potrei considerarle le persone migliori del mondo, questo non posso dirlo e mi astengo da ogni giudizio personale perché non li conosco.

Ricordo che fino all'anno scorso presedieva la Camera un gentiluomo chiamato Bertinotti, le cui idee mi facevano accapponare la pelle ma che stimavo moltissimo come persona in quanto ben educato e sempre rispettoso delle idee altrui. Pure Curzi, quando lo ascoltavo la sera mi faceva andare a letto col voltastomaco, ma mi sembrava una persona degna e rispettabile con cui avrei magari discusso (forse un pò animatamente) ad una cena.

Ma le pallottole e le minacce no, non le tolleriamo! Queste azioni sono immondizia da noglobal, noi disprezziamo la violenza nei confronti dei nostri avversari non perché vinciamo con le nostre idee ma perché non è giusto ed è blasfemo agire in questo modo.
Spero quindi che gli autori della lettara anonima di cui sopra vengano presi e sbattuti al fresco, qualunque ipotesi fosse confermata.

La forza del centrodestra è una X sul simbolo dei suoi partiti e se un giorno dovessimo perdere le elezioni significa che ce lo saremmo meritati, così come oggi stravinciamo in tutt'Italia.

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03 giugno, 2009

Memoria corta

Mi sembra di sognare: svegliatemi, vi prego!

Martedì 2 Giugno, Festa della Repubblica. Il Presidente Napolitano va alla parata e spiega ai giornalisti: "Mi auguro che fra tre giorni si metta un punto ad una campagna elettorale fuori tono e comunque vadano le elezioni tutti ne traggano motivo per atteggiamenti più ponderati, più misurati, perché questo è assolutamente nell'interesse del paese". Ed ancora: "In Italia mi sarei augurato una maggiore attenzione per i temi europei".

Il primo a rispondere a Napolitano è Franceschini: "Sono d'accordo con tutto ciò che dice il Presidente della Repubblica".

In-cre-di-bi-le! Non so quante facce abbiano i pilastri, ve ne sono da quattro, da otto, anche da dodici ma qui si cerca di superare il record architettonico.

Così parlò l'assoluto fautore del gossip, dell'illazione, dell'attacco personale, della paroletta suggerita, anzi, urlata all'orecchio dell'elettore. Zarathustra al confronto è un dilettante.

Tre settimane di letame gettato tutti i santi giorni sull'avversario politico, tre settimane di campagna elettorale basata sulle "foto hard" di un Berlusconi che alzava un calice con cuochi ed avventori di una normalissima festa, tre settimane di presunti flirt con veline, di ex-fidanzati, di ex-mogli sulla crisi di nervi, di scappatelle inventate di sana pianta e che ci dice Franceschini alla fine della corsa?
Sono d'accordo con tutto ciò che dice il Presidente della Repubblica!

Tutto dimenticato, tutto messo in soffitta nel volgere di uno schiocco di dita. Sono d'accordo, come no? Punto.

Alzi la mano chi ha capito quali istanze intendono portare avanti i vari partiti in Europa. Per colpa di Franceschini e dei suoi ci siamo sbattuti tra carta patinata, foto da giornale scandalistico, conoscenti prezzolati e precipitose ritrattazioni.

In questo contesto, devo onestamente riconoscerlo, tra la sinistra tutta solo i partiti massimalisti hanno cercato di proporre i propri contenuti snobbando in linea di massima il chiacchericcio: sebbene abbia sentito formulare proposte che mi fanno orrore, alla sinistra rinfondina riconosco che almeno ha cercato di pagaiare non seguendo la corrente del pettegolezzo ma cercando di divulgare all'elettorato la sua visione di Europa.

Ascoltare però dalla bocca di Franceschini un'affermazione come "Sono d'accordo con ciò che dice il Presidente della Repubblica" è come sentirsi dire da Guillotin mentre olia la lama e svuota i cesti che è d'accordo col Papa quando si scaglia contro la pena capitale.

Non so quanti colori cambierà ancora Franceschini da qui al voto: in fondo anche i camaleonti, dato l'esiguo numero in circolazione, sono specie protetta...

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01 giugno, 2009

Chi semina vento...

Tratto da un'intervista a Daniela Sananché:

"Il presidente non ha sfasciato nessuna famiglia, ma è Veronica Lario che da molto tempo ha un compagno. Ha tentato di tutto per tenere ugualmente in piedi la famiglia. Ha rinunciato ad avere al fianco la sua donna, ha accettato che l'Italia non avesse una first lady, ha messo da parte il suo orgoglio di uomo. Con la moglie ha fatto un patto: andiamo avanti, non sfasciamo tutto, ha pensato ai figli, ai nipotini. Insomma, ha fatto quello che pochi uomini, soprattutto nelle sue condizioni, avrebbero il coraggio di fare. Ha accettato ciò che pochi uomini accettano. Cosa gli sarebbe costato divorziare e rifarsi una famiglia, un amore? Il battito di un ciglio e la questione era risolta. E invece nulla. Ogni mattina apro i giornali e leggo di Berlusconi di qua e Berlusconi di là. E ogni mattina spero di trovare quella verità che io so e che ribalterebbe tutto, ogni giorno spero che il presidente abbia la forza di farlo, di dire. E invece niente. Il Paese poteva essere travolto da un finto scandalo, l'immagine internazionale sta per essere compromessa. Non è più accettabile, sopportabile. Sono certa che la misura è colma, che il gioco è truccato".

Ed ora come la metteranno i sinistroidi invidiosi e sputafiele?

Come la metteranno con gli attacchi personali, col Presidente pedofilo, con il fedifrago marchiato a fuoco senza uno straccio di prova?
Come la mettiamo con le parole del fidanzato di Noemi, che ha pubblicamente dichiarato che mai la ragazza ha avuto rapporti intimi con il Presidente del Consiglio?

Perché Franceschini non parla? Perché non riprende in mano l'argomento, ora che qualcuno dice qualcosa di nuovo stavolta a favore di Berlusconi?

Io non so cosa ci sia di vero nelle parole della Santanché. So che però ogni testimonianza contro Berlusconi, anche estorta o falsa era un pretesto per urlare, sbraitare, pestare i piedi e chiedere le dimissioni mentre ora che si levano voci a suo favore la sinistra se ne sta zitta e a cuccia.
Che bastonata!!!

"Il Presidente del Consiglio dica la verità" tuonò Franceschini.

Bene, esigo che ora lo stesso Franceschini torni sulle ultime indiscrezioni riguardanti il Presidente del Consiglio con la stessa foga, indiscrezioni che stavolta gli danno torto marcio.

Lo dicevo che la vicenda Noemi sarebbe stata un terribile boomerang.
Ma il mitico proverbio "chi semina vento raccoglierà tempesta" è arrivato a segno inesorabile e soprattutto prima delle elezioni.

Ora sapete per chi votare.

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