Medioevo now

Ieri Papa Benedetto XVI ne ha detta un'altra delle sue. Premetto che non sono cattolico e che quindi da perfetto laico non ho la benché minima soggezione sia nei confronti della Chiesa che nei confronti del Papa. Non riconosco, tra l'altro, al Papa alcun primato ed alcuna autorità morale se non quella che egli esercita nei confronti dei suoi adepti perché la Chiesa a causa di quel suo predicar bene e razzolar molto male (non solo da oggi ma da secoli) mi è stata sempre invisa.
E non si confonda il mio essere laico con il laicismo: così come quando il Re è evidentemente nudo non si può dire che si è dei sovversivi se lo si fa notare, allo stesso modo quando leggo o m'indigno contro l'operato di certa parte della Chiesa (non quella dei missionari, di Padre Pio, di Madre Teresa etc..., intendiamoci!) non accetto che mi si etichetti come laicista.
Iniziamo dal pulpito da cui viene la predica: la Chiesa si è macchiata nei secoli di tanto di quel sangue da alimentare tutto il Mediterraneo, a partire dalla vicenda dell'inquisizione passando per i vari scandali Marcinkus fino alle banche vaticane, che tutt'ora macinano denaro come grano e che ogni anno sono tra le prime finanziatrici per intermediazione relative all'esportazione di armi (salvo poi venire a proporre candidamente ai propri clienti i cosiddetti "fondi etici", oh, anime immacolate!). Non parlerò del vergognoso comportamento del clero relativamente al caso Welby, che gli negò il funerale né del continuo tentativo da parte della Chiesa di frenare la scienza anche quando il buonsenso vorrebbe che invece la si potesse aiutare in ogni modo allo scopo di salvare vite umane.
Disquisirò dell'ultima boutade di Benedetto XVI: ieri il Papa ha esortato i farmacisti all'obiezione di coscienza nei confronti di quei farmaci che impediscano la nascita di embrioni. Devo supporre che tra questi vi siano anche e perfino i preservativi.
Ora, il Papa non può e non deve permettersi la libertà di incitare le categorie professionali a negare ciò che al cittadino è dato di diritto dalla legge, fortunatamente laica, dello stato italiano. Fosse per me io caccerei dal loro lavoro anche i medici obiettori, non solo i farmacisti, perché sono medici e farmacisti ad essere al servizio della gente e non il contrario.
Se si sceglie di fare il soldato non ci si può rifiutare di sparare addosso al nemico, parimenti se si fa il medico legale non ci si può certo rifiutare di eseguire le autopsie sui cadaveri per questioni "etiche", se si fa il becchino non si può diniegare la cremazione dei cadaveri e se si decide di fare il pizzicagnolo, pur se si è musulmani, non ci si può astenere dal servire prosciutti e mortadelle alla gente.
Il concetto mi sembra chiaro e nitido ma, come si può arguire dalle parole del Papa, egli presume che tutti gli italiani siano cattolici e che dipendano dal suo Verbo (spesso e volentieri costruito "ad hoc" dai poteri forti del clero).
Ebbene, questa ipocrisia deve finire, l'ipocrisia di possedere verità e la moralità assolute, il tutto mentre la Chiesa di Roma spende e spande milioni di euro per ogni viaggio del Pontefice che parla dei poveri. Notatelo: la "casta ecclesiastica" si appropria di intere città acquisendo immobili di valore inestimabile per poi piangere per i senzatetto, ci chiede di accogliere gli extracomunitari salvo poi protestare quando viene costruita una moschea vicino ad una chiesa, ci domanda di fare figli (come se fosse facile mantenerli) ma costringe i suoi ministri al celibato, vorrebbe che noi disprezzassimo il capitalismo ma è infognata in giri d'affari miliardari, non paga una lira di tasse (vedi ICI) e, dulcis in fundo, ci chiede moralità e castità quando ogni giorno se ne sente una su preti lussuriosi e strane perversioni all'interno e fuori dei conventi.
Ma nella Città del Vaticano il medioevo sembra essere ancora di moda, con tutte le sue contraddizioni.
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