Libere Risonanze: novembre 2008

30 novembre, 2008

L'iva di Sky, l'ira di Sky

Berlusconi ha deciso che le pay-tv dovranno allinearsi al livello di tassazione già da un pezzo in vigore per tutte le altre società mediante l'aumento dell'IVA dal 10% al 20%.
Può sembrare una cosa normale ma come al solito questo giusto intervento del governo che si accinge a raddrizzare una stortura che è durata fin troppo, ha innescato la solite lamentele scandalistiche della sinistra. Addirittura Di Pietro ha latrato fuori luogo per l'ennesima volta, affermato che Berlusconi sta facendo i suoi interessi penalizzando le pay-tv.
Se Di Pietro invece pesasse un pò meglio le parole (che spina nel fianco è l'italiano per quest'uomo!) si accorgerebbe che in tale accezione "penalizzare" da parte del governo significherebbe gravare od ostacolare ingiustamente qualcuno non agendo secondo le regole comuni.
Ebbene, poiché l'IVA al 20% è pagata da tutti, ciò che non quadra nella precedente definizione è la parola "ingiustamente", che semmai dovrebbe essere usata non dalle pay-tv ma dalle loro concorrenti, le quali pagano l'IVA profumatamente e regolarmente fino all'ultimo centesimo, mentre i privilegiati del pallone possono usufruire di regole a sé stanti infischiadosene di crisi economiche e di regole condivisibili.
Riportare quindi le pay-tv nell'alveo della normale parità di concorrenza è una cosa non solo auspicabile ma doverosa, tenendo anche conto che chi è veramente povero non può permettesi nemmeno l'abbonamento RAI, altroché quello della pay-tv.
Il fatto che però il Presidente del Consiglio sia proprietario di Mediaset scatena un putiferio a prescindere, perché non ci si cura di un discorso di giustizia impositiva o meno ma del semplice fatto che Berlusconi è il proprietario di quell'azienda. Se lo stesso provvedimento l'avesse adottato Prodi, certamente nessuno tra le buon'anime della sinistra si sarebbe scandalizzato. Ed invece nei due anni di governo di sinistra si è preferito regalare alle pay-tv un'IVA "popolare" ma al tempo stesso sommergere di tasse e balzelli il cittadino, anche e specialmente il più indigente.
L'ipocrisia di una sinistra sbracata ed infame continua...

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28 novembre, 2008

Tom Clancy, il profeta

Sono un grandissimo appassionato di romanzi di fantapolitica, in particolare vi è uno scrittore che amo molto: si chiama Tom Clancy ed i suoi romanzi hanno ispirato film come "Sotto il segno del pericolo", "Caccia a ottobre rosso", "Attentato alla corte d'Inghilterra", "Giochi di potere" ed "Al vertice della tensione".
Magari nessuno l'ha notato ma vorrei segnalare come i terroristi di Al Queida si stiano ispirando ai romanzi di Clancy per i loro attentati: le modalità dell'attacco dell'11/9 alle torri sembrano essere state ampiamente previste e ricavate dalla lettura di due libri, "Debito d'onore" e "Potere Esecutivo". Il primo libro, infatti, si chiude con un attentato molto simile a quello del 2001: alcune tensioni commerciali con il Giappone si trasformano dapprima in uno scontro a livello economico tra gli USA ed i nipponici, poi in una guerra aperta senza esclusione di colpi. Il libro finisce con un pilota kamikaze che dirige il suo Boeing 747 contro il Campidoglio, decapitando così l'intero apparato politico degli Stati Uniti. "Potere Esecutivo", infatti si apre proprio con questo scenario di distruzione.
Nel libro "Linea di Controllo" della serie OP-Center, invece, si ipotizza un attentato perpetrato da servizi segreti deviati indiani contro un tempio indù, allo scopo di far ricadere la colpa su una cellula terroristica pakistana che progettava sì un attentato, ma con uno specifico e limitato bersaglio (una stazione di polizia). Anche in questo caso le similitudini sulle conseguenze dell'attacco terroristico (anche se nella realtà sembra effettivamente un attacco di Al-Queida e non di una "masquerade") mi sembrano molto simili a quelle che si potrebbero sviluppare nell'immediato futuro: conseguenze che possono essere apocalittiche, visto che sia l'India che il Pakistan possiedono la bomba atomica e che sono in permanente stato di guerra fredda.
Ora, sperando di non essere profeta di sventura, faccio notare che Tom Clancy ha anche predetto un attacco nucleare ed uno biologico nei libri "Paura senza limite" e "Potere Esecutivo".
La minaccia è senza ombra di dubbio incombente e credibile: ora più che mai i governi del mondo devono darsi da fare per colpire ovunque ed in qualunque modo il terrorismo, abbattendo anche con la guerra preventiva a tutto campo quei dittatori che foraggiano e provvedono a tollerare questi feroci criminali.
Speriamo che Obama abbia davvero le palle quadrate come si dice in giro.

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26 novembre, 2008

L'isola dei sinistrosi

Dio mio, la sinistra è davvero messa male.
Avevano visto di tutto e di più ma i comunisti non perdono occasione per abbassare sempre di più l'asticella del ridicolo per farsi compatire.
Prendiamo spunto dall'ultimo show di Luxuria che ha vinto il reality "L'Isola dei Famosi".
Premetto che a parte le idee politiche, non ho nulla contro Luxuria, magari è una brava persona. D'altro canto non sono nemmeno prevenuto sulla partecipazione in politica di personaggi dello spettacolo e dello sport, perché far parte di quel mondo certo non esclude che si possa essere capaci di eccellere anche in altri campi. Reagan in fondo fu un attorucolo di serie B, Schwarzenegger fu prima un culturista poi a sua volta un attore. Anche in Italia abbiamo esempi lampanti: a parte Cicciolina che proprio in parlamento ci stava come un rinoceronte al Polo Nord e che non spiaccicava un'idea sensata neanche a pregare i santi, in passato sono stati eletti i vari Rivera, Carfagna, Luxuria etc...
Se si pensa poi che in parlamento c'é finito anche Casarini, proprorzionalmente a Luxuria c'é da fare un monumento.
Detto ciò passiamo alle note dolenti, ovvero ai criteri di scelta dei candidati alle prossime europee: vista la vittoria di Vladimir all'isola, molti a sinistra hanno pensato subito di candidarla alle Europee cercando di cavalcare l'onda lunga del gossip, come se l'affermazione in un reality televisivo fosse equiparabile ad una rappresentanza nelle istituzioni.
Se Luxuria non avesse vinto l'isola, infatti, nessuno si sarebbe curato di lui/lei.
I giornali di sinistra, tra l'altro, sono così a terra e senza prospettive che oggi hanno dedicato pagine e pagine alla "trionfale vittoria" di Guadagno, alcuni paragonandolo spericolatamente perfino ad Obama. Beh, per un partito il quale afferma che Gesù Cristo fu il primo comunista della storia, un'equivalenza simile è più che scontata.
Ma si sa, in questi tempi in cui il popolo italiano della sinistra non vuole saperne manco per regalo, far passare una vittoria ad un gioco televisivo come una rivincita politica è l'unica soddisfazione che i comunisti possono annoverare dopo i disastri elettorali, le lotte intestine, le polemiche infinite, le figuracce di Alitalia e della vigilanza RAI ed infine lo sfascio delle giunte Del Turco e Soru.
Mi aspetto che tra un pò i candidati premier della sinistra vengano scelti con rigido criterio meritocratico: che vince ad Affari Tuoi e si dichiara di sinistra accede alle primarie senza passare per il Via!

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22 novembre, 2008

E' morto Curzi

Non ho mai amato Sandro Curzi, anzi, sentendolo parlare molto spesso l'ho odiato perché a mio parere rappresentava il peggio del peggio del giornalismo politico italiano.

Mi divideva da lui praticamente tutto, tranne la pelata.
Sempre politicamente, non lo stimavo né lo consideravo attendibile, le sue ideologìe mi infastidivano e mi facevano ribrezzo.
Come uomo, invece non lo conoscevo e quindi mi astengo da qualunque giudizio, anche se a spanne mi sembrava comunque un galant'uomo, come Bertinotti.
Oggi 22 Novembre 2008 è deceduto un avversario politico contro il quale molti di noi hanno combattuto ferocemente, contro il quale ci siamo scagliati con forza e vigore: ma l'onore delle armi non la si toglie a nessuna brava persona ed io non ho alcun motivo per dubitare che Curzi lo fosse.
Mi unisco quindi al lutto che ha colpito questo nostro avversario, sperando che Dio lo accolga tra le sue braccia con amore e magari gli faccia una romanzina sul comunismo...
Ma so fin d'ora che anche per il Sommo fargli cambiar parere sarà una gara dura.
Ciao Sandro, ti ricordiamo con orrore politico ma con simpatia umana.

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21 novembre, 2008

C'era una volta FI

FI va in soffitta, al suo posto prende definitivamente vita una compagine di centrodestra solida e molto agguerrita.
Il PDL e la LEGA, infatti, stanno mietendo successi l'uno dietro l'altro mentre l'Italia si incammina faticosamente ma decisamente verso la modernità già raggiunta da altri paesi.
Il partito di Berlusconi è mutato e si è disciolto nel nuovo partito proprio perché sia gli italiani che la società sono cambiati. Coloro che, come le sinistre, sono rimasti indietro trasformando solamente il nome ma non la propria natura stanno prendendo mazzate da orbi.

Quando FI venne creata e si diede come obbiettivo un partito "riformista", in realtà alle prime elezioni fallì i suoi intenti. Vi furono molte chiacchere ma alla prova elettorale si dimostrò che, sicuramente considerando come attenuanti la giovinezza e l'inesperienza di molti suoi politici, durante il primo governo di FI vennero conseguiti pochi fatti.
Per questo motivo la Lega se ne andò, facendo cadere l'esecutivo.
Nella seconda legislatura di FI, invece, avvenne già un deciso cambio di rotta ma la gente alla fine della legislatura scelse Prodi per due motivi: il primo fu la spina nel fianco rappresentata dai traditori dell'UDC che volevano trasformare la coalizione in una specie di nuova Balena Bianca fatta di inciuci, scambi, manovre sottobanco e correnti. In secondo luogo perché la sinistra prometteva mari e monti demonizzando l'avversario come mai aveva fatto nella sua storia di raccontaballe.
Quando però nel 2006 la sinistra vinse le elezioni io dissi che quella sarebbe stata la sua fine.
Non mi sbagliavo. La sinistra dimostrò tutta la sua incapacità, il suo vecchiume e la sua attitudine menzognera: essa si sputtanò al punto da diventare non solo non più credibile ma addirittura da ripudiare in blocco, in particolare da quella parte dell'elettorato economicamente debole che la sinistra stessa andava millantando di difendere e che invece condannò alla rovina economica ed a fare da bersaglio per la criminalità.
A me sembra che dalle ultime elezioni si evinca concretamente quanti passi in avanti siano stati fatti dai tempi della vecchia FI. Mentre la sinistra continua a mettere in campo menzogne ed ideologìe assurde e soprattutto non al passo coi tempi, la coalizione di governo sta ottenendo risultati molteplici, tangibili e concreti. Ovviamente, il fatto che siamo nel mezzo di una crisi non aiuta ma gli italiani hanno capito che continuando come si è sempre fatto si sarebbe definitivamente caduti nel burrone. In definitiva ciò che le elezioni hanno dimostrato è chiaro: gli italiani hanno voglia di ordine, di efficienza, di giustizia, di protezione, di prevenzione, di sicurezza e perché no, anche del concetto di patria.
Il PDL e la Lega hanno saputo sapientemente incarnare i desideri della gente, in particolare attualmente la Lega sta facendo il bene del Sud: i risultati che sta ottenendo Maroni nella lotta alla mafia nel meridione sono palpabili. Gli investimenti per le opere pubbliche stanno per essere finalmente sbloccati e molti sono stati destinati per la rinascita del mezzogiorno. Il problema della spazzatura a Napoli è stato risolto. Il federalismo costringerà amministratori dalle inclinazioni furfantesce che rubavano i soldi dei cittadini del sud a spendere con avvedutezza e soprattutto con trasparenza.
E' questo il quid che rende credibile ed accettabile un partito, non il vecchio filosofeggiare sul tipo di corrente o sulla posizione liberale, riformista, comunista, fascista od altre amenità simili da parte di un partito. Ormai tali definizioni sono prive di significato perché al giorno d'oggi la società è diventata troppo variegata e flessibile per essere categorizzata.
Vi sono ricette che vanno bene per un periodo ed altre che vanno bene per quello successivo. Vi sono momenti come questo in cui l'intervento dello stato è necessario e tale assetto si può assimilare ad una specie di "socialismo". Vi sono momenti invece in cui è necessario dare al mercato briglia sciolta e marcare più sistematicamente l'economìa di un paese grazie ad una formula liberale.
Nessuna ricetta, insomma, è valida per tutte le stagioni: il PDL ha saputo capirlo cambiando i contenuti e mettendo in soffitta la vecchia FI, cosa che invece non hanno fatto le sinistre, le quali al di là del continuo cambio di nome ai vari partiti, restano indissolubilmente legate a racori, ad astruse formule intellettualoidi ed ad impossibili utopìe.

Un governo dev'essere nazional-popolare nella sua accezione positiva proprio perché eletto dal popolo e quindi investito del dovere di esprimere i bisogni e le volontà dei suoi elettori.
Certo, l'Italia è un paese messo così male che per raddrizzarlo occorreranno anni ed anni, nonché molti sacrifici. Ma la gente questo lo sa ed è disposta a scommettere ancora, motivo per il quale i sondaggi continuano a dare il PDL tanto in vantaggio.
Addio Forza Italia, benvenuto PDL. L'Italia chiamò.

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Sragionamenti per assurdo

Oggi sono rientrato a casa ed ho avuto la temerarietà di accendere la televisione: non l'avessi mai fatto!
C'era Veltroni che pronunciava un'altra delle sue fesserie. A proposito di Villari, per giunta.
Il nostro caro Villari di fede PD, appena eletto regolarmente con un voto trasversale alla commissione di vigilanza RAI ed uomo, ricordiamolo, di opposizione, avrebbe dovuto secondo Veltroni lasciare il suo incarico per far posto ad un successore, Zavoli, gradito al PD ed anch'egli non inviso alla maggioranza.
Le parole di Veltroni sono state più o meno queste: "abbiamo fatto di tutto per convincerlo a lasciare, ma non vuole sentire ragione (eh, come piace ai sinistri la poltrona, N.D.R.). E' una vicenda paradossale, a questo punto il problema è tutto del governo".
Ecco la macchietta quotidiana. Al governo, che vada alla vigilanza RAI Villari o Zavoli non importa nulla. Berlusconi si è espresso solo per fare un piacere a Veltroni che scalpitava. In verità alla maggioranza importa così poco di chi occupi lo scranno della presidenza della commissione di vigilanza, che al centrodestra va bene sia Villari, avendolo eletto, che Zavoli, essendo pronto a votarlo in caso di abbandono del primo.
Ma perché mai il centrodestra dovrebbe sconfessare chi ha eletto anche con i suoi voti e soprattutto, perché mai dovrebbe essere un problema dell'esecutivo la nomina dell'uno o dell'altro? Semmai il problema è tutto della sinistra, che deve lavare in casa i suoi panni sporchi e mettere ordine tra i suoi senatori golpisti. Al centrodestra in verità Villari va benissimo, se gli è stato chiesto di lasciare è stato solamente perché Veltroni ed il PD stanno frignando come bimbi capricciosi che hanno rotto con le loro mani i propri giocattoli.
Affermare come fa Veltroni una stupidaggine del genere, equivarrebbe come titolo di paragone ad un automobilista ubriaco che una volta sfasciata la sua vettura contro un platano, all'arrivo della polizia stradale si rivolgesse all'agente e gli dicesse "io ho fatto il possibile per evitare l'albero, ora sono tutti cazzi tuoi"!
Ebbene, la dose di idiozia politica giornaliera è stata raggiunta, come al solito ascoltando esponenti della sinistra. Ho spento la televisione, altre dichiarazioni stupide mi avrebbero fatto superare il livello massimo di tolleranza che, nel mio caso, è pari a 0,5 g/l.

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19 novembre, 2008

Caro Al Zawahiri...

Quel porco di Al Zawahiri ha detto la sua scemenza. E quando dico porco intendo proprio porco, ben sapendo quanto i musulmani ripudino quell'animale.

Al Queida inizia ad aver paura perché Obama ha cominciato col piglio giusto: bastonate all'Iran "che non avrà mai l'atomica" e guerra senza quartiere al terrorismo.

Il porco ha iniziato il solito delirio alla stregua dell'altro porco gemello, Bin Laden, e di tutti i porcellini suoi adepti che appartengono od appoggiano Al Queida.

Il porco ha annunciato che "Obama è un nero al servizio dei bianchi e di Israele e che disonora la sua razza".

Ebbene, noi diciamo fin d'ora ad Al Zawahiri che non vi è al mondo alcuna razza se non quella di idiota che è quella a cui lui appartiene, diciamo al porco che si è permesso di offendere Obama che al contrario di lui egli è invece un uomo libero, non ha bisogno di scappare come una blatta, è indipendente, eletto da bianchi, ispanici, neri, mulatti, gialli e pellirossa. Obama è il mio secondo presidente e semmai siamo noi siamo al suo servizio, non il contrario.

Noi dicamo al porco che il suo islam fatto di sangue e terrore se lo può ficcare su per il culo e che quando troveremo lui ed i suoi animali li macelleremo e ne faremo salami.
Noi diciamo al porco che se ha tanto coraggio per sfidarci la finisca di scappare come un coniglio e di nascondersi come un topo qual'é effettivamente, che esca e combatta a viso aperto.
Noi diciamo al porco che quando lo ammazzeremo invece delle vergini troverà una bella schiera di Jinn ad aspettarlo i quali, usando un eufemismo vagamente velato di stile Guzzanti, lo sodomizzeranno per l'eternità.
Noi diciamo al porco che qualunque cosa egli faccia prima o poi abbatteremo lui, le sue organizzazioni e le sue schifose idee a forza di bombe, pallottole ed alleanze con quella parte buona dell'Islam che ama davvero Allah e con cui tutti noi vogliamo convivere in pace ed in amicizia.

Se c'é qualcuno al mondo che disonora il Suo nome, quello sei tu, brutto porco.
Non so se mi leggerai dal tuo buco di merda in cui ti nascondi ma sappi che se ti avessi sotto mano ti raderei a zero, ti farei mangiare un bel prosciutto e poi ti sventrerei con le mie mani nude.

Parola di un servo di Obama.

Scusate la volgarità di questo post ma visto il personaggio mi sembra più che appropriata.

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18 novembre, 2008

Commissioni di militanza

Caso Villari, ovvero una barzelletta da Bagaglino.
Se non l'avessi sentito con le mie orecchie non ci avrei creduto: invece sì, la sinistra riesce a farsi ridere dietro dagli italiani in ogni dove ed in qualunque momento.
Macché Guzzanti, macché Grillo! Sul palco dei comici di Zelig deve salire Veltroni, ovviamente una volta abbandonata la politica. Intrapresa la strada del barzellettiere la sua popolarità aumenterebbe a dismisura.
E' incredibile e grottesco: una commissione che dopo 44 (QUARANTAQUATTRO!) votazioni, in fila per tre col resto di due, non viene eletta è già di per sé uno scandalo.
Immaginate se la sinistra fosse al governo e si dovessero promulgare delle leggi: non basterebbero sei vite comprese relative resurrezioni per fare il lavoro che ha fatto Berlusconi in sei mesi. Da ciò si evince che dai tempi di Prodi, nella sinistra, i cui parlamentari andavano nell'emiciclo a scaldar la sedia, non è assolutamente cambiato nulla. Tali erano i litigi interni con Romano (si era detto che il disaccordo era dovuto all'eccessiva frammentazione dei partiti) quali sono i litigi interni che attraversano la sinistra ora che di partiti ne sono rimasti solo due.
In realtà se anche la sinistra fosse rappresentata da un solo partito troverebbe il modo di scindersi come le amebe. Insomma, la litigiosità intestina fa parte del "kernel" della babele di idee confuse che sfarfalla nella testa dei sinistri ed è questo uno dei principali motivi per i quali essi vengono mazziati in continuazione dagli elettori.
Una volta capito che uno come Orlando era improponibile e che sulla sua candidatura non c'era alcuna coesione, la sinistra avrebbe dovuto procedere immediatamente alla nomina di un altro esponente ad essa gradito, evitando il balletto di 44 buchi nell'acqua.
La vicenda è paradossale al punto che a fronte dei veti incrociati tra PD ed IDV (e perfino quelli interni alle correnti del PD) è stato il centrodestra a dover scegliere il candidato della sinistra, incapace perfino di scegliere il proprio esponente da piazzare nella commissione.
In pratica sarebbe come se, regnando il disaccordo su tutto tra i propri generali, un esercito avesse regalato all'avversario la possibilità di scegliere quando e dove schierare le sue truppe.
E' da sganasciarsi dalle risate.
Il bello è poi che tutto questo è perfettamente legale: la sinistra parla di golpe ma in realtà il golpe si verifica quando le leggi vigenti vengono infrante o sospese. Il centrodestra invece ha fatto il suo lavoro votando per il candidato del PD ad esso più gradito e senza infrangere alcuna legge: oppure Veltroni pensa che una votazione regolare sia quella in cui tutti i candidati si uniformino alle sue scelte (che non sono scelte, perché nel centrosinistra quanto a candidature siamo ancora in alto mare)? Perché, se così fosse, si dovrebbero annullare anche le elezioni, visto che gli italiani hanno castigato pesantemente la sinistra votando in maniera sgradita a Walter.
La comica poi prosegue con la solita figuraccia che scaturisce dal tentativo di inficiare l'esito della votazione imponendo una candidatura pilotata dall'alto: bella figura per un partito che vuole cambiare la legge elettorale perché ritiene che non si possa procedere all'elezione nominale dei parlamentari!
Prego, signori italiani, si accomodino, l'ennensima assurdità è servita: "se un candidato della sinistra viene eletto con i voti del centrodestra allora si dovrà dimettere" afferma perentorio Veltroni. Caspita, che bel concetto di meritocrazìa...
Ed ora la sorpresa della terza puntata di Beautiful: Villari non intende dimettersi (eh, l'antico amore tra sinistra e poltrone...) e Veltroni ci fa la figura del fesso, del leader dalle ali tarpate, caduto in disgrazia immediatamente dopo le elezioni ed a cui nessuno dà alcuna retta.
Chissà, magari se chiedessero al centrodestra di eleggere il prossimo candidato della sinistra per la Presidenza del Consiglio tra 4 anni e mezzo, forse qualche possibilità di vittoria i campagni di Walter ce l'avrebbero...

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16 novembre, 2008

Ozio ergo sinistro

Fortissimo, Brunetta, il ministro più simpatico e foriero di verità di sempre.

Le sue parole sono un epitaffio perfetto sulla stele della sinistra che dall'oltretomba non perde mai tempo per far sentire il suo lezzo da cadavere putrefatto quando si arrovella nella solita sequela di ingiurie nei confronti del governo e con la sua voce dissonante si muove nella miserevole e meschina realtà "artificiale" fatta di falsità.

Ma la sinistra stavolta ha trovato chi risponde a tono e senza alcun timore: Brunetta se ne è uscito con questa frase: "Il paese è con me ma un pezzo del Paese no, e me ne sono fatto una ragione: il paese delle rendite e dei poteri forti, quello dei fannulloni, che spesso stanno a sinistra".

Ebbene, Brunetta ha la capacità di dire cose veritiere in modo chiaro e semplice. Ovvio che in Italia, paese in parte mai svincolatosi dall'Unione Sovietica, vi siano coloro che ad ogni parola, sia giusta che sbagliata, scalpitino e s'incazzino. Esigono rispetto? Non si può ricevere rispetto se prima non lo si dà.

Ebbene, perché non farli scalpitare allora per qualcosa di forte, invece di farsi sputare addosso per stupidaggini come "Obama è bello, giovane ed abbronzato"?
Perché non dire che i sinistri dal dopoguerra hanno sempre difeso i delinquenti, dai noglobal a Saddam, da Pol-Pot a Che Guevara, da Ochalan a Stalin, dai vari terroristi marchiati Brigate Rosse ai Nuclei Comunisti Combattenti?
Perché non dire che i sinistri hanno sfasciato completamente i paesi in cui hanno governato riducendoli ad ammassi di prostitute ed oligarchìe perverse?
Perché non dire che i sinistri vogliono il male degli italiani fragendosene altamente del fatto che sono costretti a vivere barricati nei loro appartamenti mentre invece considerano intoccabili le orde di immigrati clandestini che entrano nel nostro paese e rubano, ammazzano, stuprano e travolgono i pedoni?
Perché non dire che la sinistra è razzista al contrario e che basta aver la pelle nera o venire da un campo ROM perché si abbia il diritto di infrangere le regole altrimenti imposte ai cittadini?
Perché non dire che i sinistri non sanno fare nemmeno l'opposizione, figuriamoci il governare un paese?
Perché non diciamo che i sinistri sanno solo litigare tra loro ed argomentano senza sapere o volendo far fessi i propri interlocutori raccontando balle?
Perché non diciamo che nella sinistra c'é un odio viscerale per l'avversario politico e per chiunque si frapponga tra essa ed il potere?
La parolina riassuntiva venne detta un giorno da un noto esponente politico: cogli...!
Come vedete, Brunetta ne avrebbe di argomenti da trattare: se non li si può convincere, almeno si può far venir loro una bella ulcera.

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13 novembre, 2008

Lettera aperta per Eluana

Addio Eluana.
O meglio, arrivederci, perché tutte le nostre anime, quando anche per noi verrà il momento, troveranno la gioia di stare insieme nella gloria di Dio.
La tua vita è stata sfregiata dalla sfortuna, come tante altre vite mietute troppo precocemente.
La nostra esistenza è una questione di punti di vista: tu hai vissuto più intensamente di molti bambini che a pochi anni muoiono di fame o vengono uccisi da malattie e guerre. Ma è anche vero che la tua giovane età è stata stroncata da un incidente d'auto che ti ha condannato ad un calvario atroce.
Abbiamo dovuto decidere per te, cara Eluana. Dovevamo farlo. La tua tenera età che ti apriva alla vita non lasciava presupporre che le cose sarebbero andate in questo modo e quindi, in assenza di una tua decisione, ci siamo dovuti prendere quest'onere.
La scelta è stata pesantissima, sappi che nessuno di noi, quando si tratta di scelte così personali, potrà mai stabilire se ciò che pensa sia giusto o sbagliato ed in che misura lo sia. Chi è convinto di regalarti la minore sofferenza possibile lo fa secondo la sua personale percezione della vita, secondo fede, secondo logica o secondo esperienza: pertanto qualunque strada si intraprende potrebbe non coincidere con quella che tu desideri. Ecco perché chi decide per te porterà sempre nella sua coscienza uno sfregio, una specie di peccato originale.
Le mie convinzioni al proposito, cara Eluana, sono abbastanza solide da farmi allineare con la sentenza della Corte di Cassazione. Però sappi che in un angolino della mia coscienza rimane sempre la domanda di fondo: la penso in modo giusto?
Ma anche se la mia fede fosse incrollabile e vedessi le cose in modo totalmente differente, la stessa domanda rimarrebbe inchiodata nei miei pensieri, tale e quale.
Forse, essendo la nascita e la morte le uniche cose alle quali lo scibile umano non può accedere, sono anche gli unici eventi che unificano il pensiero in una sola domanda, accomunando nello stesso dubbio sia i sostenitori dell'eutanasia che quelli della conservazione in stato vegetativo.
Sta di fatto, cara Eluana, che ognuno di noi, comunque la pensi, cerca di esprimere la sua opinione pensando di fare il meglio per te.
In un mondo in cui ognuno pensa solo per sé non curandosi degli altri, questa, comunque sia, mi sembra già una grande prova d'amore.
Tuo,
jetset.

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12 novembre, 2008

Alitalia, AltraItalia

Sembrava finita: era un'agonìa che durava da anni, una baruffa continua promossa da un caos di sigle e potentati che non si curavano di devastare quanto più possibile la controparte per ottenerne il massimo dei vantaggi. Fossimo in una guerra, questa strategìa nei confronti del nemico sarebbe intelligente ed efficace.
Purtroppo non stiamo parlando invece di una guerra convenzionale ma di una guerra nucleare nella quale chi si prende la responsabilità di schiacchiare il bottone deve aspettare altrettanti missili di ritorno, condannando così non solo il nemico ma anche se stesso e gente innocente all'estinzione.
Per Alitalia siamo arrivati ad una situazione da reparto psichiatrico: le sigle sindacali che non intendono ottemperare all'accordo danneggiano la compagnìa di bandiera "per garantire un futuro alle loro famiglie". Così facendo, però, condannano il loro datore di lavoro all'abbandono e le loro stesse famiglie alla distruzione. Beh, certo Colaninno dopo questa vicenda non girerà per i marciapiedi chiedendo l'elemosina: chi rimarrà col cerino in mano saranno proprio lorsignori. Se questo lo ha capito perfino la CIGL significa che davvero Alitalia sta cadendo senza paracadute in un baratro di ottundimento.
I sindacati ribelli vorrebbero riaprire il confronto e ricominciare tutto da capo, la qual cosa è già di per sé folle. Inoltre ho sentito che alcuni rappresentanti auspicherebbero ancora la nazionalizzazione della compagnìa di bandiera: ma certo, così Alitalia potrebbe tranquillamente continuare a sperperare come prima, facendo pagare il conto al contribuente.
Tié, vi faccio il gesto dell'ombrello.
Nessuna società come Alitalia ha mai goduto di simili attenzioni, iniziando da una risonanza mediatica fuori dall'ordinario per una compagnìa fallita da anni che nonostante tutto invece di mandare a casa con tanti saluti i propri dipendenti capricciosi ha continuato a vivere ben al di sopra delle proprie disponibilità. Una società salvata solo in nome del suo ruolo strategico, che ha caricato di debiti i cittadini ed i cui sindacati se ne sono fregati altamente di tutto e di tutti, continuando per anni a proteggere le corporazioni intestine sulle spalle di noi contribuenti. Una società i cui sindacati stessi hanno costretto il governo (il quale ha cercato di salvare posti di lavoro di gente che invece applaudiva al proprio licenziamento) ad un'illegale prestito ponte che ancora una volta graverà su di noi. Una società i cui tali sindacati hanno sdegnosamente rifiutato qualunque piano di risanamento/vendita/ristrutturazione precedentemente promosso. Una società a cui sono state concesse alternative ed ammortizzatori sociali talmente vantaggiosi da risultare a dir poco imbarazzanti per non dire vergognosamente spudorati, in un momento tra l'altro in cui l'operaio che perde il lavoro viene cacciato a casa senza tanti complimenti. Una società morta da un pezzo e parte del personale della quale, invece di ringraziare governo e cittadini levandosi il cappello, indice scioperi selvaggi facendo inferocire quegli stessi cittadini che con i loro soldi ingiustamente lo sta salvando dalla bancarotta.
Ebbene, io invece spero veramente che Alitalia collassi.
Non possiamo lasciar passare un simile comportamento. Il governo si muova più alla svelta faccia pagare i danni a coloro che hanno causato questi disservizi.
Dal canto mio, l'ho già scritto in precedenza, non volerò mai più con Alitalia. Non solo per una questione di disservizi ma prettamente per una questione di princìpio.
Se questa è guerra che guerra sia: sappiano i signori sindacalisti che l'arma nucleare definitiva l'ha in mano il cittadino, non loro: il cittadino può benissimo fare a meno del loro lavoro e rivolgersi ad altre compagnìe aeree, loro, invece, non possono fare a meno dei soldi del cittadino.

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08 novembre, 2008

i primi schiaffi di Obama

Obama, bene così: non solo ha telefonato a Berlusconi (ed i sinistri rodono perché hanno fatto una figura da chiodi, hanno preso un bello schiaffone) ma ha anche inviato un grande avvertimento ad Ahmadinejad sul nucleare, affermando che non permetterà che l'Iran si doti di armi atomiche.
E poi vi è quell'idiota di Bin Laden, che vorrebbe i soldati fuori dal medio oriente e che diventassimo tutti islamici. Barack nemmeno gli ha risposto, non si perde tempo con la feccia.
We can change...a me non pare!
Inizia bene, il Presidente. Complimenti vivisimi a Barack, lo facevo più deboluccio. Una rondine non fa primavera ma è anche vero che il buongiorno si vede dal mattino...
Speriamo che mi sia sbagliato, metterei la firma affinché io potessi ritrattare la diffidenza che ho nutrito per lui e lo farò con la massima onestà intellettuale, se continuerà così!
GOD BLESS AMERICA!!!

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Come cambierà l'Italia con Obama

In perfetto stile "New Deal" inaugurato dalla sinistra a proposito dell'elezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti e dando voce al coro di proteste che si leva dall'elettorato sinistro contro coloro che definiscono "abbronzati" i neri, da domani 9 Marzo 2008 la sinistra tutta chiederà al governo in carica di promulgare le seguenti regole:
  1. L'inno nazionale di Mameli verrà sostituito con la canzone "Vorrei la pelle nera".
  2. Ai bimbi delle elementari sarà insegnato in via obbligatoria "siamo i Watussi". La fase "gli altissimi negri" verrà però sostituita con qualcosa di più politically correct, si sta ancora cercando un termine adatto per rispettare la metrica della canzone. Si sta provando con "gli altissimi di colore" ma non sembra funzionare.
  3. Verranno riscritte la sceneggiatura e cambiato il finale di Guerre Stellari, alla fine vincerà Lord Darth.
  4. Gli scacchisti avranno i loro problemi. La scacchiera dovrà essere tutta nera ed i pezzi neri contro neri. Si sta ancora disquisendo su chi dovrà muovere per primo.
  5. Il modo di dire "sono di umore nero" verrà adottato in casi nei quali chi lo pronuncia sia contento o felice. Al lunedì mattina, pertanto, tutti dovranno dire "sono di umore bianco".
  6. Il latte non potrà più essere servito nelle mense. Si dovrà optare per il caffé od al massimo, un cappuccino (solo per gli elettori del PDL).
  7. La moda 2009 verterà esclusivamente sul nero. Ai funerali il colore del lutto diventerà il bianco e la fascia nera sul braccio verrà adottata durante le cene e le serate in discoteca, a rimarcare la gioia di vivere.
  8. Anche la fascia nera del capitano di una squadra di pallone sarà istituzionalizzata per tutti i giocatori. Saranno tutti capitani. Le maglie dei giocatori, inoltre, saranno tutte nere così che l'arbitro potrà scegliere per che squadra giocare.
  9. Da domani in poi quando un gatto nero attraverserà la strada ci si augurerà buona fortuna.
  10. Tutti i programmi per computer si chiameranno "Nero" e serviranno solo per masterizzare.
  11. Sarà incoraggiato il lavoro nero.
  12. I vini bianchi non saranno più prodotti né venduti.
  13. I lunedì in cui i mercati solitamente crollano sarà definito "lunedì bianco".
  14. Gli astrofisici dovranno ridefinire il concetto di "buco nero" e spiegare in tribunale se in tale definizione non si scorga una certa qual forma di razzismo.
  15. Saranno vietati libri e film sul Corsaro Nero.
  16. L'album di Pino Daniele "Nero a metà" sarà rinominato "Nero tutto quanto". Per la precisione sarà anche chiesto a Pino Daniele di ricoprirsi di pece ai concerti.
  17. Onde evitare discriminazioni tutti i documenti verranno scritti nero su nero.
  18. I fascisti dovranno scegliersi un altro colore, magari il rosa od il fuxia, visto che il nero è ormai ad appannaggio dei comunisti.
  19. Sarà coniato un nuovo termine in sostituzione di "pozzo nero". Associare il nero a liquami fognari sarà reato.
  20. La Madonna sarà definita "incaccolata". Immacolata è razzista ed esclude il nero. Bene invece la Madonna nera.

Altre leggi sono in via di preparazione, stiamo realizzando un concorso nazionale per accogliere altre intelligenti istanze in merito.

Tale concorso sarà aperto ai sinistri ed ai pazienti delle case di cura psichiatriche.

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06 novembre, 2008

Obamòmani

A sentirli oggi sembra che si siano fatti una pista di coca. Il mondo è in festa, la gente esulta come se Obama fosse il presidente della loro nazione, l'euforia sprizza da ogni poro, la massa è ipnotizzata e drogata da una campagna elettorale di cui non sa un accidente se non che è stato eletto un nero.
We Can Change ha fatto breccia, sì, We Can Change ma, per inciso, potremmo cambiare anche in negativo.
L'euforìa generale infatti verte solo sul fatto che un nero è arrivato alla presidenza degli Stati Uniti D'America. Capirai che garanzia può dare il colore della pelle! Infatti Wall Street, che non sottilizza su queste fregnacce melaniniche, ieri ha perso il 5%. Oggi pure. Se il nuovo che avanza si vede come il buongiorno, prepariamoci a mettere i soldi sotto il materasso!
Questa dell'esaltazione della "razza" onesta e pura in quanto nera è una solenne stupidaggine.
Forse che Moubutu e tutti capi di stato dell'Africa perseguiti ora ed in passato perché dittatori feroci e sanguinari sono bianchi? Forse che la guerra tra Utu e Tutsi in cui si violentavano e sbudellavano donne e bambini fu fatta da eschimesi? Forse che in Congo attualmente si stanno scannando magiari ed austriaci? Forse che molti clandestini che si mettono al volante ubriachi e drogati hanno pelle bianca?
Ma andiamo, siamo seri e piantiamola con questo stomachevole repertorio di inutili e presunte connessioni tra colore della pelle e cervello!
Finiamola con questo razzismo al contrario! Certo fa piacere vedere che gli Stati Uniti si siano parzialmente affrancati dal razzismo, ma affermare, come ho letto in giro per il web, che "l'aria sta già cambiando" è un'idiozia.
Innanzitutto perché Obama assumerà i poteri esecutivi solo verso metà gennaio, quindi ciò che c'era una settimana fa c'é anche oggi e l'aria è sempre la stessa.
In secondo luogo perché è cretino giudicare un uomo per il colore della pelle. Questo vale sia per i caucasici, sia per i neri, sia per i pellirosse che per i cinesi o per qualunque altra etnìa, scegliete voi quale. Se ammettessimo questo, infatti, faremmo del razzismo al contrario e ciò è stupido ed acefalo esattamente come il razzismo classico.
In terzo luogo forse non tutti sanno che Obama farà spendere agli Stati Uniti una marea di risorse finanziarie imbarcandosi in progetti impossibili, a partire dalle fonti rinnovabili che rispetto al nucleare sono costosissime e sconvenienti e finendo con il "dialogo" nei confronti dei paesi filoestremisti. La vedremo, tutta quest'euforia, quando l'americano medio dovrà aprire il borsellino, quando i terroristi aggrediranno gli interessi statunitensi in tutto il mondo o quando Obama dovrà confrontarsi con politici navigati. Voglio vederlo, Obama, con la sua scarsissima esperienza confrontarsi con gente come Putin. Sarà divorato in un sol boccone.
Aspetto gli Obamòmani al varco: potrebbe accadere esattamente come quando i cocainomani, dopo l'effetto euforico della magica polvere bianca, subiscono il conseguente collasso.
Io certo non me lo auguro, anzi, spero che Obama rappresenti la migliore presidenza possibile perché amo gli Stati Uniti, perché sono grato a questa nazione sia che venga guidata da un repubblicano che da un democratico. Per fortuna non sarà mai governata da un comunista o, per quanto possa essere scarso il loro Presidente, da gente come Veltroni o Prodi. E già questo è un bel vantaggio.
Comunque una bella doccia fredda per tutti ed un pò di moderazione nei giudizi sarebbe opportuna: ricordatevelo, talvolta i sogni si tramutano in incubi ed in quel caso è preferibile svegliarsi.

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05 novembre, 2008

La lapidazione di Aisha

Vi invito a leggere attentamente questi articoli:
E c'é chi ha il coraggio di chiamarla civiltà. Solo i sinistri possono tollerare un simile scempio, non ho visto nessun corteo "pacifinto" in piazza, nessuna indignazione conclamata, eppure la notizia è di quelle da far insorgere il mondo intero.
Silenzio da parte dei "guardiani dei diritti civili": solo quando gli Stati Uniti mettono giustamente a morte qualche delinquente o Berlusconi promulga qualche legge contro l'immigrazione clandestina sono tutti lì, a latrare sull'inciviltà dell'occidente.
Ecco perché la sinistra è stata, è, e sarà sempre la nostra nemica.
P.S. Nel secondo articolo si legge: "L’Islam", ha ricordato la sorella, "non permette che una donna sia messa a morte per adulterio se non si sono presentati pubblicamente l’uomo con cui ha avuto rapporti sessuali e quattro testimoni del fatto".
Ah, ecco, allora siamo a posto. Grazie, Islam, per questa lezione di civiltà e di garantismo...e poi ci si scandalizza se non si vogliono le moschee!
VERGOGNA!!!

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04 novembre, 2008

Tutti gli idraulici del presidente

Rispondo in un post all'intelligentissimo commento concernente le elezioni americane che Angelo D'Amore di nonsoloNapoli ha lasciato sul mio precedente post Dialogomanìe.
Ebbene, sono pienamente d'accordo con Angelo.
Voglio però aggiungere che da domani gli Stati Uniti saranno un paese meno forte, meno determinato e meno importante di quanto non lo siano ora. I due candidati si equivalgono in tema di debolezza e di pavidità. L'uno, Obama, avversa la guerra come argine al terrorismo. Il secondo, McCain, sconfessa e rinnega la dottrina Bush sulla guerra d'Iraq ritenendola "un errore" quando invece un errore non fu.
Non confondiamo gli errori con le imprese di complicata attuazione: un intervento armato può essere giusto ed impantanarsi. Viceversa, esso può essere un successo in chiave politico-militare ma risultare immorale.
La risoluzione 1441 dell'ONU e le 18 risoluzioni che vennero formulate in 12 anni (risoluzioni che minacciavano la ripresa della guerra se Saddam non avesse ottemperato e che vennero ampiamente infrante) erano chiare: al dittatore di Baghdad era stato imposto di favorire i controlli per evitare equivoci sul possesso di armi nucleari. Ebbene, così non fu e Saddam vietò l'ingresso degli ispettori in molte zone del paese, causando in tal modo la guerra. Inoltre Saddam violò sistematicamente la no-fly zone, nascose alcuni missili a medio raggio (i quali furono trovati) che non avrebbe potuto possedere ed infine vendette le derrate alimentari del programma oil-for-food allo scopo di ricostruire il suo esercito mentre tale programma era stato appositamente previsto dall'ONU per sfamare i bambini che morivano di fame.
Pertanto affermare come irresponsabilmente fanno i due candidati statunitensi alla Casa Bianca che "la guerra fu un errore" sa tanto di leccaculismo e visto che è di moda ingraziarsi l'islam radicale nonché i pacifinti occidentali, questi due signori sono distantissimi dal mio modo di vedere la politica estera.
Se aggiungiamo inoltre che le elezioni sono state quasi interamente focalizzate su emerite idiozie come i profili personali dei candidati e le loro presunte debolezze oltre che su una specie gara di mondanità anziché vertere su proposte concrete (quasi come se un'elezione fosse una moda usa e getta) ebbene, devo dire che comunque vada entrambi candidati mi sembrano insufficienti e maldestri, vacui d'idee e largamente inesperti.
Vedremo in futuro, Dio solo sa quanto spero di sbagliare, ma le premesse non sono certo un granché se uno si presenta a tutti i comizi con Joe the plummer e l'altro miete consensi sulla base del colore della pelle.
Io temo una nuova presidenza stile Carter. Dio ce ne scampi e liberi.

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01 novembre, 2008

Dialogomanìe

Dialogo, sostantivo derivante dal greco dia=fra e logos=parola, ovvero "parola tra due soggetti".
E' da un pezzo che sento stupidaggini inerenti al presunto dialogo politico che centrodestra e centrosinistra dovrebbero tessere "per il bene del paese": è altresì cretino pensare che un tale innaturale rapporto possa avere seguito, anche perché in questo caso il bene del paese sarebbe in realtà la sua rovina.
Pensare al dialogo tra una maggioranza vincente ed un'opposizione perdente è come pensare di premiare con la medaglia d'oro entrambi i contendenti di una qualunque manifestazione sportiva arrivati l'uno primo e l'altro secondo. O magari di premiarli entrambi con un argento. Assurdo.
Condizione necessaria per cui si possa verificare un dialogo è innanzitutto la parità tra due soggetti. Se un soggetto non viene investito di un incarico ed il secondo se l'è invece guadagnato con merito, ovviamente il dialogo si risolve da sé con la cessione del comando a quest'ultimo. Nella fattispecie, qualunque incarico per cui si preveda una struttura anche minimamente piramidale sfocia nell'assenza di dialogo inteso come ricatto. Se mi si dà carta bianca per gestire un'azienda sono io che comando ed io rispondo delle mie azioni. Pensare che un operaio possa gestire l'azienda intralciandomi è pura prevaricazione dei ruoli. Magari può darmi un consiglio, tutto qui. Se al contrario io vado ad imparare il mestiere da un muratore e pretendo di "dialogare" istanziando i miei pareri, riceverò probabilmente ed a ragione un rude vaffanculo perché sono io a dover imparare da chi di mattoni ne sa molto più di me.
E' così per ogni ruolo, se ci pensate. La politica, ovviamente, non ne è esente.
Il fatto che l'attuale maggioranza abbia vinto le elezioni la pone a capo del paese. Affermare come fa la sinistra che essa debba mediare le proprie posizioni per non si sa quale fair-play, è un'idea idiota oltreché rovinosa, tantopiù se le idee tra i due schiearmenti sono diametralmente opposte.
Il dialogo in questo caso non porterebbe assolutamente a nulla a meno che la maggioranza non volesse mettersi a fare la serva della minoranza e la minoranza non pretendesse di comandare come se avesse vinto le elezioni. Perché mai una maggioranza dovrebbe ascoltare e stemperare la propria interpretazione dello stato, annacquare se non stravolgere la promulgazione delle leggi e ritirare i suoi decreti? Perché mai chi ha vinto una finale dei campionati mondiali deve salire sul secondo scalino del podio mentre chi ha perso sul primo? Chiedere ciò è pretendere l'assurdo. E se poi coloro che hanno perso alle elezioni dicono di no a tutto (come effettivamente stanno facendo) che si fa? Si dà loro ascolto e si blocca il paese? Si promulgano le leggi per compiacerli? E come credete che la prenderebbero coloro che hanno votato la maggioranza? Non si sentirebbero costoro forse traditi?
La minoranza in democrazia deve fare la minoranza e quindi dopo democratiche elezioni deve fare il suo mestiere: quello di ritirarsi in religioso silenzio. Tra quattro anni e mezzo se ne parlerà ma non si può minacciare la guerra nucleare se si possiede solo una fionda. A meno che non si giochi sporco, come il bambino capriccioso che, vedendosi sconfitto, altera le regole del gioco. L'uso impudente della magistraura per fini politici ne è un esempio. Bene ha fatto Berlusconi ha promulgare il lodo Alfano. Vogliono fare un referendum? Facciano. Se lo vinceranno (e ne dubito fortemente) il governo ha il diritto di proporre un altro lodo, ancora più garantista.
Inutile strepitare ed inutile dilalogare, insomma: l'unico dialogo possibile è la dimostrazione di efficienza di un governo che deve ribaltare l'Italia come un calzino.
L'Italia delle mezze calzette di due anni fa.

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